giovedì 31 dicembre 2020

TANTI AUGURI!!!

 FELICE ANNO NUOVO!!!!

BUON 2021!!!


che si porti via in un sacco questo maledetto 2020!

Con il Nuovo Nuovo deve arrivare la serenità e la carica per riprenderci le Nostre Vite!

Un abbraccio a tutti coloro che hanno perso un loro caro, e alle persone che hanno difficoltà nelle loro attività.

BUON BERE A TUTTI!!!


mercoledì 30 dicembre 2020

CENNI DI VITICOLTURA Parte 2

 

LAVORI IN VIGNA


Buon bere a chi legge!!!


Dal mese di agosto ai primi giorni di novembre si svolge la vendemmia, l'atto finale di un anno di duro lavoro in vigna.  

Ma quali sono le operazioni che devono essere svolte, per far si che si arrivi al momento della raccolta dei frutti?. 

Si inizia circa alla metà di novembre con la concimazione e aratura del terreno, segue la  potatura invernale e la legatura, successivamente in primavera si effettuano i trattamenti antiparassitari e nel mese di maggio si inizia la potatura verde e si conclude con la vendemmia ed il ciclo riprende la sua strada.


POTATURA INVERNALE O SECCA




Quando osserviamo il nostro calice di vino, visualizziamo nella mente il grappolo d'uva, le mani che lo raccolgono durante la vendemmia, le cantine operose con i loro tini, le vasche, le botti e le bottiglie....., ma non si pensa alle fasi che precedono la vendemmia, che sono cariche di sacrifici, timori e speranza.

La prima di queste è la Potatura invernale o secca, il primo più importante passo dove si determina cosa accadrà alla vigna, alla pianta, al frutto ed al vino. 

La potatura viene fatta rigorosamente a mano, prima sui vitigni tardivi e poi su quelli precoci. Si esegue durante il periodo di riposo della vite, ha lo scopo di rimuovere il 90% della crescita dell'anno precedente, per mantenere una costante produzione ed un equilibrio armonioso in vigna. 

Deve essere terminata prima del Pianto della Vite, che si verifica nel mese di marzo.

La potatura può essere Corta, Lunga o Mista a seconda di quante gemme si vogliono lasciare sul tralcio. E' una scelta molto importante per la gestione della vigna, in quanto ne determina sia la qualità che la quantità. 

Il clima è il principale fattore che determina la tipologia di potatura, ma si deve anche considerare il tipo di vite ed il metodo di allevamento

Sulla pianta notiamo degli internodi dove si trovano le gemme, da cui si svilupperà il fiore ed infine il grappolo......




Le gemme che si trovano all'inizio del tralcio germogliano prima di quelle che sono alla fine.

Il Clima caldo o freddo condiziona molto la vita della vigna, per questo lo si deve tener in considerazione nella scelta del tipo di  potatura corta o lunga.

Nei Climi Freddi è preferibile un tipo di Potatura Lunga, dato che le prime gemme (dette Prossimali), quelle all'inizio del tralcio, si sviluppano in primavera in un momento non ancora favorevole in quanto la pianta non è ben nutrita, ma neanche quelle alla fine del tralcio se la passano meglio perchè si sviluppano troppo tardi in estate. Le migliori per questo tipo di clima e potatura sono le gemme intermedie. Nella potatura lunga in genere si lasciano circa 8-12 gemme per tralcio.



La Potatura Corta si utilizza per climi caldi dove le condizioni sono subito buone e quindi le prime gemme sono più fertili, ma non bisogna lasciarne troppe in quanto si avrebbe troppa produzione a discapito della qualità.



La Potatura Mista con tralci tagliati lunghi e corti, viene eseguita per determinate forme di allevamento (Guyot), per avere sia tralci fruttiferi e per rinnovare le parti legnose.



Buon bere a chi ha letto!!!!









martedì 29 dicembre 2020

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI AUTOCTONI.....I vitigni autoctoni sono in grado di leggere in profondità il loro ambiente naturale, trasmettendo al vino un'identità territoriale e storica

DURELLA


" I vitigni autoctoni sono in grado di leggere in profondità il loro ambiente naturale, trasmettendo al vino un'identità territoriale e storica"

Buon bere a chi legge!

Le prime notizie di questo vitigno autoctono si hanno nel 1825, dove si descrive una Durella coltivata nella provincia di Vicenza è un altra in Oltrepò Pavese con caratteristiche simili tra loro. 
Nel 1200 il  Petrarca nel 1200 accennò a "Uve duracine coltivate ad Arquà".


Viene coltivata nella zona collinare della Lessinia, tra le provincie di Verona e Vicenza . Sono suoli vulcanici ricchi di basalti compatti di colore nero e grigio scuro dei Monti Lessini. Quest'ultimi derivano dall'attività vulcanica di tipo sottomarino sviluppatasi nell'era terziaria dallo scontro delle piattaforme continentali. I minerali presenti nel terreno arricchiscono l'uva della sua naturale acidità. Le zone di coltivazione sono distribuite tra la Val d'Illasi, Val d'Alpone, Val del Chiampo, Val d'Agno e Val Leogra.


Il suo nome deriva dalla caratteristica della  buccia di essere spessa e dura. Anche l'estrema acidità del vino fatto con queste uve ne giustificherebbe il nome. Per questa sua forte acidità nei primi del '900 veniva impiegata per aumentarla negli altri vini. Inoltre la sua grande capacità di tollerare le malattie crittogamiche ( peronospora e oidio ), di aver resistito alla filossera, la capacità di adattarsi ai vari tipi di terreni ed alle asperità del territorio, resistendo sui pendii rocciosi fino ai limiti dei 450-500 m. s.l.m., ha fatto si che venga definito "VINO MONTANARO, RUSTICO E SELVATICO, UN VINO DURO PER GENTE DURA!!".

I suoi vini hanno colore giallo paglierino, più o meno intenso, con riflessi verdognoli, profumi fruttati, corpo leggero, elevata acidità e forte presenza di tannini, caratteristiche che lo qualificano come un vino adatto alla spumantizzazione. Ha buone potenzialità di invecchiamento, può affinarsi in bottiglia per oltre 10 anni ( Metodo Classico), dando origine a spumanti dagli aromi evoluti, complessi ed armoniosi.

La Durella viene utilizzata per oltre l' 85% nella DOC Lessini Durello.


La possiamo anche trovare, in piccole quantità, nelle DOC Breganze bianco, Gambellara, Lugana, Valdadige e Garda Orientale. Nel 2010, alcuni studi di genetica, hanno confermato che la Durella è un genitore della Bianchetta Trevigiana

Il Consorzio per la tutela del vino Durello ha individuato diversi biotipi di Durella:

  • Durella Festugati;
  • Durella Dorata;
  • Durella Gialla;
  • Durella Marcazzani;
  • Durella Picaia;
  • Durella Grossa;
  • Durella Classica;
  • Durella Gentile;
  • Durella Pruinosa.
Caratteristiche ampelografiche 

Foglia                     : media, intera e trilobata;


Grappolo                : compatto, mediamente compatto, corto;
Ali del Grappolo    : 1 ala;
Acino                      : dimensione media, forma ovoidale;
Buccia                    : pruinosa, spessa, colore verde-gialla.



Tipo di allevamento: Pergola Veronese



Buon bere a chi ha letto!!!!!!!!!!
















lunedì 28 dicembre 2020

BRINDIAMO!!!!!... COME VALUTARE IL NOSTRO SPUMANTE...

 



In questi giorni di feste Natalizie, ci ritroviamo a fare la conoscenza con le tante bottiglie che abbiamo acquistato o ricevuto come regalo da Babbo Natale!! . Fra loro le cosiddette " Bollicine " sono le protagoniste di tutti i nostri brindisi.

Ma quali sono le curiose caratteristiche che presentano questi spumanti?
Come possiamo provare a comprendere quali sono i pregi e gli eventuali difetti, per valutarne la qualità?

Tre sono i fattori principali per la loro valutazione: 
  • Spuma;
  • Bollicine ( effervescenza e perlage);
  • Aromaticità.
L'insieme di questi fattori sono punti di riferimento per coloro che alzano il calice non solo per berlo, ma che desiderano comprendere il lavoro e l'impegno di donne e uomini nel produrre lo Spumante che si beve.

Analizziamo dando degli accenni su questi tre elementi:

SPUMA 


Si forma nel calice nel momento che andiamo a versare il vino. La si può vedere nascere nel fondo  del calice e man mano che sale aumentare di diametro fino a raggiungere la superficie. Consiste in un insieme più o meno denso di bollicine, simili a delle perle di varie dimensioni, può essere labile o persistente. Non deve presentarsi eccessivamente cremosa, densa e ferma come quella che è possibile osservare in un calice di birra. Deve essere asciutta, fine e dissolversi in pochi secondi, ma non liberare completamente la superficie che resterà in movimento per la risalita delle bollicine. Si posiziona lungo tutto il bordo del bicchiere, è da origine ad una Corona.  La Corona la si deve osservare prima con il Flùte fermo e poi facendolo leggermente roteare, in modo da valutarne la persistenza (durata) e le dimensioni delle bollicine che la compongono, più sono fini migliore sarà la qualità del vino.

La struttura della spuma dipende dalla costituzione  del vino base, dalla tecnica di presa di spuma, dal suo invecchiamento sui lieviti e dalla temperatura del vino

Per poter meglio osservarla nella sua formazione, si consiglia di utilizzare la Flùte, un calice a pareti strette e lunghe che riesce ad esaltarne le caratteristiche.

BOLLICINE


Altro fattore di valutazione sono le Bollicine delle quali dobbiamo osservarne la Qualità riferita alla Grana o dimensioni ed al Perlage. Sono un chiaro riferimento per quanto concerne la qualità dello spumante e della tecnica di produzione. Dobbiamo osservare come si sviluppano dal fondo del calice, la loro risalita deve essere lenta e continua e devono avere le dimensioni della punta di uno spillo. 

Chi dà origine alla Spuma ed alle Bollicine è l'anidride carbonica (CO2), che si viene a formare durante le fasi di produzione, mentre si sviluppa tramite fattori fisici che si manifestano nel calice, come la pulizia e la temperatura del calice stesso. Altro fattore che regola il rilascio di CO2 è l'ampiezza della superficie del vino all'interno del calice, più e grande prima si disperde, ed è questo il motivo per cui si consiglia di utilizzare calici con pareti strette e lunghe ( Flùte).

Le temperature di servizio influenzano lo sviluppo delle bollicine
  • temperature fredde rallentano il rilascio di CO2 ed il perlage sarà più lento;
  • temperature alte  velocizzano il rilascio di CO2 facendo perdere allo spumante la sua effervescenza.
Anche i metodi di produzione degli spumanti condizionano la qualità delle bollicine.
Il Metodo Martinotti o Charmat  dà origine a bollicine in genere di dimensioni più grandi rispetto al Metodo Classico.

Nel Metodo Classico è il produttore con le sue competenze, a determinare la qualità della Grana e del Perlage: la qualità dello spumante sarà maggiore se sono fini e piccole, ed anche gli effetti dell'anidride carbonica sulle caratteristiche organolettiche saranno migliori.

AROMATICITA'


L' Analisi olfattiva è una delle fasi principali nel valutare la qualità di uno spumante. Prima di procedere dobbiamo tener conto del metodo di produzione: Martinotti/Charmat o Classico.

Il Metodo Martinotti o Charmat regala aromi fruttati, floreali freschi, mentre il Metodo Classico aggiunge alle sensazioni di freschezza floreali e fruttare altre aromaticità,  determinate dalle uve e dal tempo trascorso a contatto con i lieviti nelle fasi di invecchiamento e finitura in bottiglia. Una volta che gli zuccheri sono stati trasformati in alcol, i lieviti muoiono ed inizia il processo di Autolisi (decomposizione), fase in cui inizia a migliorare la aromaticità e le sensazioni gustative dello spumante.

Spumanti giovani bianchi presentano aromi limone, pompelmo, , mela, pera, pesca, albicocca, litchi, mango, frutto della passione, banana, ananas, acacia, fiori d'arancio, biancospino.
Spumanti giovani rosè troviamo, violetta, lampone, fragola e ciliegia dati dal Pinot Nero. 
Spumanti prodotti con vino base che ha fatto botte possono rilasciare sentori di liquirizia, cannella, vaniglia, noce moscata. spezie...
Il Metodo Classico rilascia in dote agli spumanti che hanno passato molto tempo sui lieviti aromi di frutta candita, briosche, burro, pane tostato, miele, caramello........

Buon bere!!!





giovedì 24 dicembre 2020

AUGURI !!!!

 AUGURO A TUTTI

UN BUON NATALE

CHE CI PORTI UNA SINCERA E GRANDE SERENITA'!!!!

BUON BERE!!!!


Vincenzo


martedì 22 dicembre 2020

VI PRESENTIAMO I LIBRI CI PARLANO DEL VINO........

 


Il RESPIRO del VINO
Conoscere il profumo del Vino per bere con maggiore piacere

Autore: Luigi MOIO

Casa Editrice: MONDADORI

Luigi Moio nato a Mondragone il 29 giugno 1960, è un produttore di vino e scrittore scientifico, autore di oltre 200 pubblicazioni riportate su riviste internazionali.

Attualmente riveste la carica di Presidente della Commissione di Enologia dell'Organizzazione Internazionale delle Vigne e del Vino (OIV), con sede a Parigi, ed è Professore ordinario di Enologia all'Università degli Studi di Napoli Federico II.
 
Per farvi un introduzione al libro che vi presento, riporto una sua tipica affermazione:

"Il vino racchiude in un solo bicchiere l'odore del mondo intero "

L'autore, nella narrazione, ci trasmette le lezioni che presenta abitualmente in Università. Pertanto saremo come novelli studenti, seduti nel comodo ateneo del nostro salotto ed avremo la possibilità di essere testimoni del piacevole viaggio sensoriale, attraverso gli aromi del vino.

Si tratta di un libro impegnativo nella prima parte per le non semplici nozioni di chimica, che l'autore riesce comunque a rendere comprensibili ed affascinanti. Un viaggio iniziato dall'infanzia trascorsa a Mondragone nella cantina del papà produttore di Falerno, dove ha iniziato a respirare il profumo dell'uva, delle vinacce, delle botti e del vino. 

Sono 481 pagine che si presentano come un manuale ed anche come un saggio. Gli argomenti trattatati si diramano dallo spiegare i cinque sensi, agli odori nella loro intensità, dall'analisi sensoriale dell'uva, del mostodel terreno... .

E' un viaggio scritto in modo semplice, per accompagnare il lettore nel comprendere le emozioni e le sensazioni olfattive e gustative nel momento che si accosta il calice al naso ed alla bocca.

Viene spiegato come l'olfatto, il più misterioso fra i sensi, riesca a svelare i segreti sottili della più misteriosa delle bevande.

Alla fine della lettura sarete curiosi di mettere in pratica, con la Vostra bottiglia di vino, quanto avrete appreso.

L'autore afferma che è possibile leggerlo anche saltando le parti iniziali più tecniche, dove si parla di chimica.

Abbiamo un libro utile sia per il professionista Vinificatore che per il Sommelier, per l'appassionato come per il neofita terrorizzato nel dover dare un nome alla natura dei profumi.

.....quindi buona lettura e Buon bere a chi legge!



E

LO STRILLONEE!!!!!!....CONTRAFFAZIONE DEL PARMIGIANO REGGIANO E DEL GRANA PADANO....

 CONTRAFFAZIONE AGROALIMENTARE



Sono passati 5 anni, da quando prese avvio l'inchiesta sul commercio del formaggio contraffatto, per tutelare i nostri due pezzi da 90 della caseificazione Italiana: Parmigiano Reggiano e il Grana Padano.

Un inchiesta che interessa alcuni addetti ai lavori dei due Consorzi.........





LO STRILLONEEE!!!!!.....LE DONNE DEL VINO.....

 LE DONNE DEL VINO ALLA RISCOSSA....


Le donne del Vino Italiane e di altre Nazioni, unite per rilanciare l'Enoturisno ed il Wine business post Covid.

Stanno cercando di rimboccarsi le maniche ed a pensare a come ripartire nel 2021 e con quali iniziative.

Si lavora a progettare un grande evento mondiale per il mese di Marzo 2021!!.

Le nostre Donne del Vino, vogliono portare un energia nuova che coinvolga tutte le loro colleghe nel resto del Mondo, che condividono come loro le fatiche, le difficoltà, l'amore e la tenacia di portare avanti la loro passione, il loro lavoro per il mondo del Vino......









lunedì 21 dicembre 2020

STORIE, LEGGENDE E ANEDDOTI SUL VINO

 TEROLDEGO 

"SANGUE DI DRAGO"


Buon bere a chi legge!

Raccontare il Vino non è solo riferito al suo nome o come è nato, ma può essere un qualsiasi altro particolare. La forma della bottiglia, chiedendosi perchè ha quella forma?,  l'etichetta rappresenta un viso, un luogo, perchè? dov'è? chi è?. 

Quante volte è capitato di essere invitati a cena da amici, conoscenti o di avere ospiti. Si crea un clima piacevole, di convivialità. Alimentare quest'aria carica di emotività, di allegria e di  condivisione di emozioni, è importante!. Per non spegnere o affievolire questa aurea emozionale, che si è venuta a creare, si potrebbe al momento di aprire il Vino, accompagnarlo raccontandone un aneddoto, una storia o una leggenda che lo lega alle sue origini, al suo territorio. Riuscire a coinvolgere le menti dei vostri interlocutori, portandoli in un viaggio di fantasia o parziale realtà, vi garantirà un loro piacevole plauso.

Ci troviamo nella Piana Rotaliana, pianura circondata su tre lati da pareti rocciose che proteggono dai venti freddi, racchiusa tra i fiumi Adige e Noce



Dovete sapere che il vino Teroldego è conosciuto con l'appellativo di " Sangue di Drago". Lo si può definire un " vino fiero come un cavaliere antico e generoso come la terra da cui ha origine". 



Si racconta che sul Monte Mezzocorona, al di sopra del Castello di San Gottardo, i cui resti sono ancora visibili oggi,  vi fosse una grande caverna. 



Un giorno un Basilisco, un drago simile ad un enorme serpente con il corpo ricoperto da scaglie ossee, si vide volare grazie alle sue robuste ali in direzione della caverna.
Al mattino si svegliò ed iniziò ad aver fame. Si alzò in volo e vide un contadino che lavorava con un grosso aratro trainato da due buoi. In un attimo gli fu addosso e divorò il contadino, l' aratro ed i buoi. Sazio e soddisfatto fece ritorno verso la caverna per riposare.  Per diversi giorni il grosso drago continuò ad imperversare sulle comunità della Piana di Mezzocorona. Spaventati ed esausti chiesero aiuto al Conte Ugo Firmian, della famiglia dei Mezzocorona. Questi accettò, ma come fare?. Non era certamente un impresa facile, serviva la forza e la fierezza dimostrata da San Giorgio.
L'indomani mattina chiese alla popolazione di portargli un secchio di latte ed un grande specchio. 
La perplessità si diffuse tra la gente, ma lo accontentarono, anche perchè non avevano alternative.
Il Conte Firmian,  armato di lancia e spada, si incamminò verso la caverna. Giuntovi vide il grosso Drago, che era assorto in un profondo sonno. Pose il secchio del latte ben visibile in prossimità dell'ingresso della caverna, ed accostò ad una delle pareti il grosso specchio.

Al suo risveglio il Drago vide il secchio del latte e con scrupolosa attenzione gli si avvicinò. Una volta annusato ed incuriosito lo assaggiò, fino a berselo tutto. Quando ebbe terminato alzò lo sguardo è vide la sua immagine riflessa nello specchio. Credendo di avere di fronte a se un suo simile, iniziò a saltare dalla gioia, ancora più accentuata nel vedere che anche l'altro faceva i suoi medesimi movimenti.
Il Conte approfittò della distrazione del Drago, per infierirgli un fendente fra le scaglie, colpendolo mortalmente al cuore. Il Conte  a dimostrazione del suo eroismo, si mostrò alla popolazione fuori dalla caverna tenendo sulla propria lancia la testa del Drago, che aveva tagliato per ottenerne un trofeo.

La popolazione festante, si diresse verso la caverna per portare in trionfo il Cavaliere ed il corpo esanime del Drago. Scendendo nella piana gocce di veleno colarono dalla testa del Drago, che penetrarono nell'armatura del Conte, bruciandolo fino a ridurlo in cenere. Insieme al veleno il Drago perse del sangue. Da questo sangue nacquero le viti del Teroldego!!

Buon bere a chi legge!!!






sabato 19 dicembre 2020

LO STRILLONE!!!!!.... PROGETTO ADOTTA UNA VIGNA!!!

 ADOTTA UNA VIGNA IN IRPINA


Buon bere a chi legge!!!

Un iniziativa nata dall'unione di intenti di 22 cantine Irpine. Con questo progetto si ha la possibilità di adottare una vigna o filare, situati nelle zone vitivinicole delle tre Docg Taurasi, Greco di Tufo e Fiano di Avellino.
Nel pacchetto, con prezzi differenti in base alle zone scelte, é compreso un soggiorno con pernottamento e colazione, visita alla cantina ed ai vigneti, 3 bottiglie dell'annata in commercio, 6 bottiglie prodotte dalla vite adottata, non appena uscirà in commercio, con etichetta anche personalizzata.





venerdì 18 dicembre 2020

LE MIE DEGUSTAZIONI......ANTONIO Rosso Veneto I.G.T.

ANTONIO
Rosso Veneto I.G.T.



Vitigno: Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Recantina.
Alcol effettivo: 13,5 vol %
Temperatura di servizio: 18° -20°
Anno: 2017
Produttore: Giusti Wine


Buon bere a chi legge!

Svolge una fermentazione Malolattica , viene fatto maturare per 12 -14 mesi in Barriques di 3° - 4° passaggio, in quanto sono state precedentemente utilizzate per il Vino Umberto I ( di cui parleremo in un altro post). Successivamente svolge un breve affinamento in bottiglia.

Un rosso della cantina Giusti Wine di Nervesa della Battaglia (TV), che si presenta privo di particelle in sospensione pertanto limpido, impenetrabile dalla luce data l'intensità del suo color rosso rubino e roteandolo all'interno del calice si fa notare poco denso. 

Avvicinando il calice al naso abbiamo subito una buona intensità dei profumi, con una qualità riferita alla franchezza schietta in quanto privo di difetti olfattivi, per quanto concerne la finezza lo trovo elengantemente  fine. Ci regala sentori di fiori rossi, frutti di bosco come ribes, speziato, pepe nero, vaniglia, vegetale. Lo definirei Mediamente Complesso.

Al palato si presenta di corpo, con una alcolicità da definirsi calda, morbido e secco. Ha un acidità fresca, una buona dominanza Tannica, pertanto nell'insieme lo trovo equlibrato.

Le sensazioni retro olfattive sono intense ed eleganti quindi fini e molto persistenti. In conclusione è un vino che si può tranquillamente definire Pronto, perchè ritengo che abbia notevoli margini di miglioramento.

Abbinamenti con carni rosse saporite e formaggi di media stagionatura.
















Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca

  Il Piemonte, culla di tradizione vinicola, è ricco di vitigni autoctoni e internazionali, che contribuiscono alla produzione di alcuni dei...