Visualizzazione post con etichetta Vitigni autoctoni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vitigni autoctoni. Mostra tutti i post

mercoledì 12 maggio 2021

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI AUTOCTONI......

GARGANEGA


"I vitigni autoctoni sono in grado di leggere in profondità il loro ambiente naturale, trasmettendo al vino un'identità territoriale e storica"

Buon bere a chi legge!!!

Un vino che possiamo definire un protagonista della vinificazione della provincia di Verona, lo si può ritrovare nella gran parte dei più conosciuti vini della zona, come i Docg Recioto di Gambellara, Soave superiore e Recioto di Soave ed in molti altri Doc come Arcole, Soave, Gambellara, Colli Euganei, il Custoza o Bianco di Custosa, Vicenza, Garda, Valdadige, Colli Berici e Colli Mantovani.

Si presenta con un grappolo grande e lungo 20-25 cm, cilindrico-piramidale con un ala molto sviluppata, acino di media grandezza 15 mm, sferoide leggermente schiacciato, colore giallo dorato tendete all'ambrato se in buone condizioni di maturazione. Il sistema di allevamento e la Pergola Veronese

Le caratteristiche del terreno dove si coltiva sono di tipo collinare, argilloso calcareo, in particolare nella zona di Soave possiamo avere un terreno di origine vulcanica,  formato da rocce basaltiche ricche di tufo e inclusioni calcaree. Nella zona di Gambellara abbiamo sempre un terreno di origine vulcanica, suolo scuro e rocce nere, composto principalmente da tufo e basalto ed anche presenza di materiali rocciosi e minerali.

Le aziende agricole " La Biancara" di Angelino Maule  e "Menti" di Giovanni Menti riescono ad esprimere al meglio le caratteristiche qualitative di questo vitigno.

La Garganega da vita a vini che si presentano di color giallo paglierino, con profumi di fiori bianchi, mandorla e frutta matura, inoltre si può notare una spiccata  mineralità se correttamente invecchiato.

Utilizzata prevalentemente per la vinificazione di vini freschi, passiti e da invecchiamento, ma anche per consumo diretto e se adeguatamente curata in fruttaio si possono ottenere dei generosi Vinsanti.






venerdì 5 febbraio 2021

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI AUTOCTONI-......

 DINDARELLA


" I vitigni autoctoni sono in grado di leggere in profondità il loro ambiente naturale, trasmettendo al vino un'identità territoriale e storica"

Buon bere a chi legge!

Siamo nella provincia di Verona , nella Valpolicella è un vitigno a bacca rossa, si presta molto bene all'appassimento, in quanto è soggetto nei periodi sfavorevoli al fenomeno della colatura floreale, quando il fiore della vite non viene fecondato e cade dopo la sua apertura, danno origine a grappoli che risultano diradati o "pelati".

E' un vitigno capace di produrre un vino d'annata gradevole, ma non è un vitigno diffuso sul territorio anche se si stà provando a reinserirlo.

Viene utilizzato nei disciplinari delle D.O.C.  Garda Orientale e Valdadige.

Il vino che possiamo ottenere è leggero, con un colore tenue ovvero scarico, delicato, fragrante con una discreta aromaticità ideale per farne un Rosè. Le sue uve appassite possono essere utilizzate per la produzione dell'Amarone e per le sue caratteristiche aromatiche lo si può utilizzare per il Recioto della Valpolicella.



martedì 29 dicembre 2020

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI AUTOCTONI.....I vitigni autoctoni sono in grado di leggere in profondità il loro ambiente naturale, trasmettendo al vino un'identità territoriale e storica

DURELLA


" I vitigni autoctoni sono in grado di leggere in profondità il loro ambiente naturale, trasmettendo al vino un'identità territoriale e storica"

Buon bere a chi legge!

Le prime notizie di questo vitigno autoctono si hanno nel 1825, dove si descrive una Durella coltivata nella provincia di Vicenza è un altra in Oltrepò Pavese con caratteristiche simili tra loro. 
Nel 1200 il  Petrarca nel 1200 accennò a "Uve duracine coltivate ad Arquà".


Viene coltivata nella zona collinare della Lessinia, tra le provincie di Verona e Vicenza . Sono suoli vulcanici ricchi di basalti compatti di colore nero e grigio scuro dei Monti Lessini. Quest'ultimi derivano dall'attività vulcanica di tipo sottomarino sviluppatasi nell'era terziaria dallo scontro delle piattaforme continentali. I minerali presenti nel terreno arricchiscono l'uva della sua naturale acidità. Le zone di coltivazione sono distribuite tra la Val d'Illasi, Val d'Alpone, Val del Chiampo, Val d'Agno e Val Leogra.


Il suo nome deriva dalla caratteristica della  buccia di essere spessa e dura. Anche l'estrema acidità del vino fatto con queste uve ne giustificherebbe il nome. Per questa sua forte acidità nei primi del '900 veniva impiegata per aumentarla negli altri vini. Inoltre la sua grande capacità di tollerare le malattie crittogamiche ( peronospora e oidio ), di aver resistito alla filossera, la capacità di adattarsi ai vari tipi di terreni ed alle asperità del territorio, resistendo sui pendii rocciosi fino ai limiti dei 450-500 m. s.l.m., ha fatto si che venga definito "VINO MONTANARO, RUSTICO E SELVATICO, UN VINO DURO PER GENTE DURA!!".

I suoi vini hanno colore giallo paglierino, più o meno intenso, con riflessi verdognoli, profumi fruttati, corpo leggero, elevata acidità e forte presenza di tannini, caratteristiche che lo qualificano come un vino adatto alla spumantizzazione. Ha buone potenzialità di invecchiamento, può affinarsi in bottiglia per oltre 10 anni ( Metodo Classico), dando origine a spumanti dagli aromi evoluti, complessi ed armoniosi.

La Durella viene utilizzata per oltre l' 85% nella DOC Lessini Durello.


La possiamo anche trovare, in piccole quantità, nelle DOC Breganze bianco, Gambellara, Lugana, Valdadige e Garda Orientale. Nel 2010, alcuni studi di genetica, hanno confermato che la Durella è un genitore della Bianchetta Trevigiana

Il Consorzio per la tutela del vino Durello ha individuato diversi biotipi di Durella:

  • Durella Festugati;
  • Durella Dorata;
  • Durella Gialla;
  • Durella Marcazzani;
  • Durella Picaia;
  • Durella Grossa;
  • Durella Classica;
  • Durella Gentile;
  • Durella Pruinosa.
Caratteristiche ampelografiche 

Foglia                     : media, intera e trilobata;


Grappolo                : compatto, mediamente compatto, corto;
Ali del Grappolo    : 1 ala;
Acino                      : dimensione media, forma ovoidale;
Buccia                    : pruinosa, spessa, colore verde-gialla.



Tipo di allevamento: Pergola Veronese



Buon bere a chi ha letto!!!!!!!!!!
















venerdì 20 novembre 2020

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI.....IL CORVINONE

 CORVINONE


E' un vitigno autoctono presente nella provincia di Verona, nella zona che precede le Prealpi Veronesi chiamata Valpolicella sui pendi collinari, in quanto in pianura avrebbe difficoltà ad arrivare a maturazione. 

Un tempo è stato considerato una mutazione del Corvina, ma dal 1993 è stato riconosciuto come vitigno autoctono ed iscritto al Registro Nazionale.

http://catalogoviti.politicheagricole.it/catalogo.php

Si differenzia nell'aspetto dal Corvina perchè possiede una maggiore finezza ed uno straordinario equilibrio  qualitativo; il grappolo e l'acino hanno dimensioni più grandi rispetto al Corvina.

E' un vitigno  che viene utilizzato nell'uvaggio per la produzione nelle Doc Valpolicella,  Bardolino e nelle Docg Bardolino Superiore, Amarone, Recioto.

Non viene utilizzato in purezza ma sempre in uvaggio. Da solo ha una minore alcolicità ed una acidità maggiore rispetto al Corvina, con aromi più intensi e ampi.

#corvinone #vitigni #vitigniautoctoni #vitignoautoctono


mercoledì 7 ottobre 2020

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI.......BIANCHETTA TREVIGIANA



La possiamo trovare in quantità modeste sui colli trevigiani, in particolare tra Conegliano e Valdobbiadene, nelle aree più alte e fredde ed ha la caratteristica di ammorbidire il Prosecco durante le annate più fredde. 

Il vitigno è poco diffuso per la qualità  del vino che ne deriva, dovuta alla grande quantità di uva che la pianta produce.

E' utilizzato per i vini bianchi delle Doc Colli di Conegliano, Torchiato di Fregona, Lugana, Montello, Colli Asolani, Valdadige e Garda orientale.  

Vinificato in purezza da vita a un vino chiaro, una acidità fresca, con profumi molto semplici e leggero al palato. Mentre se coltivata in vecchi vigneti può regalare vini più fini e di una discreta qualità.

Un tempo veniva utilizzata per produrre un vino dolce, con uve appassite per 4 o 6 giorni al sole. 
Viene abbinato ad altri vitigni come il Verdiso ed alla Glera per il Prosecco.


mercoledì 5 agosto 2020

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI.......IL CORVINA!!

CORVINA

Risultato immagine per vitigno corvina

E' il vitigno a bacca nera più importante della provincia di Verona, lo troviamo nella Valpollicella Classica, sulle sponde del Lago di Garda, nella parte occidentale della provincia di Verona e nella provincia di Sondrio dove prende il nome di Corvino.

Viene utilizzato in diverse percentuali nelle produzioni di Docg Amarone della Valpollicella, Docg Bardolino Superiore, Docg Recioto della Valpollicella, Doc Garda Corvina, Doc Bardolino.

Nel 1878 due agronomi francesi Mas e Victor Pulliat* riuscirono a mettere ordine fra tutti i sinonimi con cui era chiamato: Corbina, Corvina Veronese, Corvina Gentile, Corvina Rizza, Corbinella e Corvinona. Oggi esistono il Corvina con vari biotipi individuati e riconosciuti.
Per anni, erroneamente, si pensò che il Corvinone fosse una mutazione del Corvina Veronese, ma recentemente è stato classificato come una varietà indipendente.

Il nome Corvina nasce dal colore della bacca matura, che ricordano le piume del corvo, ma i suoi vini non assumo una colorazione molto carica.
Infatti si ottengono vini di un colore rosso rubino intenso, all'olfatto si denotano profumi dove dominano le note fruttate ( ciliegia ), e sfumature speziate e minerali con l'invecchiamento. Al gusto ha un corpo di buona struttura, buona acidità e tannino morbido con un ottimo equilibrio quasi armonico. 
I vini che si producono possono invecchiare per molto anni, se ben curati nella vinificazione e maturazione.

Note:
* Victor PULLIAT era insegnante presso l' Institut national agronomique di Parigi dl 1884 al 1889, in seguito diresse la Scuola di Agraria di Ecully presso Lione. Produsse una raccolta ampelografica, che per molto tempo fu la più ricca della Francia, e contribui alla lotta contro la Fillossera.











martedì 4 agosto 2020

RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI......LA BIANCA FERNANDA!!

BIANCA FERNANDA

Buon bere a chi legge!

Siamo in Veneto questo vitigno è un autoctono dell'area di Custoza. 

I principali vitigni autoctoni che possiamo trovare in questa zona sono la Garganega, il Trebbianello che sarebbe un biotipo* locale del Tocai Friulano oggi chiamato TAI e la nostra Bianca Fernanda che un clone locale del Cortese.

Il vitigno Bianca Fernanda va a contribuire alla nascita del Custoza D.O.C., come si evince dal Disciplinare :

"Il vino a denominazione di origine controllata «Bianco di Custoza» o «Custoza» deve essere ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti aventi, nell'ambito aziendale, la seguente composizione ampelografica: Trebbiano toscano 10 - 45 
Garganega 20 - 40 
Trebbianello (biotipo locale del Tocai friulano/Tai): 5 - 30 
Bianca Fernanda (clone locale del Cortese) 0 - 30 
Malvasia, Riesling Italico, Pinot bianco, Chardonnay e Manzoni Bianco da soli o congiuntamente 0 - 3"

La zona di produzione del CUSTOZA D.O.C. comprende i  territori dei comuni di Sommacampagna, Villafranca di Verona, Valeggio sul Mincio, Peschiera del Garda, Lazise, Castelnuovo del Garda, Pastrengo, Bussolengo e Sona.

( fonte: Quattrocalici.it )

ORIGINI:

Abbiamo detto che si tratta di un clone del Cortese, chiamato con il sinonimo di Fernanda nel territorio di Custoza ( Sommacampagna, Verona) e più in generale nella zona del Garda, dove gli si riconosce una sua propria identità anche se non è confermata dalle indagini genetiche.

Nel Registro Nazionale delle varietà di viti, se digitate Bianca  Fernanda troverete "Cortese".

Note:
* si parla di Biotipo all'interno dello stesso vitigno, quando in ambienti diversi, evolvendosi, sviluppano a volte delle piccole differenze enologiche e morfologiche. 
Ad esempio come per il Bombino Bianco e la Passerina, oppure il Verdiccio ed il Trebbiano di Lugana ed ancora Il Cannoanau e i Grenache ed il TAI ( Tocai Rosso), tutte questi biotipi sono emersi da quando la genetica molecare a iniziato ad affiancare l'ampelografia**

**ampelografia è un particolare ramo delle scienze viticole che descrivono le diverse caratteristiche dei vitigni, per riuscirne ad identificare le diverse varietà o specie e pertanto poterle riconoscere. 
Gli organi più importanti della vite dal punto di vista ampelografico sono: germoglifogliefrutto e vinaccioli; meno importanti sono tralci, tronco, radici e fiori.

Alla prossima!!!!
Felice Vita

 

domenica 2 agosto 2020

VENETO TERRA DI VINO!!!!


Il Veneto è terra di vino, qui si produce circa il 20% della produzione nazionale. E' conosciuta nel mondo per il Prosecco, Amarone, Bardolino, Soave e Lugana. Ma non sono solo questi gli attori principali. 

In Vento esiste una fiera ed orgogliosa famiglia di vigneti autoctoni che danno vita a una lunga lista di vini che nascondo caratteristiche organolettiche di profumi ed aromi di straordinaria emozione.

Vi presentiamo i principali Vitigni autoctoni, protagonisti di questo nostro meraviglioso viaggio:

BIANCHI:
Bianca Fernanda;
Bianchetta Trevigiana;
Durella;
Garganega;
Incrocio Manzoni 6.0.13;
Moscato Bianco;
Perera;
Glera ( ex Prosecco)
Pinella
Tocai Friulano;
Trebbiano di Lugana;
Verdiso;
Verduzzo Friulano;
Verduzzo Trevigiano;
Vespaiola.

ROSSI:
Corvina;
Corvinone;
Dindarella;
Groppello;
Incrocio Manzoni 2.15;
Marzemino;
Molinara;
Raboso Piave;
Raboso Veronese;
Recantina;
Rondinella;
Rossara Rosignola;
Tocai Rosso

Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca

  Il Piemonte, culla di tradizione vinicola, è ricco di vitigni autoctoni e internazionali, che contribuiscono alla produzione di alcuni dei...