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venerdì 9 agosto 2024

VI RACCONTO UNA STORIA ......CHE PARLA DEL VINO

 

IL VIAGGIO INIZIA


Non bevevo, o meglio bevevo il Bonarda, il Lambrusco amabile quello bello fresco e dolce, ma non sapevo nulla dei DOCG, DOC e IGT. 

Non bevevo con cognizione, non assaporavo il gusto, l’aroma, il profumo. Bevevo solo con la pancia, mi bastava sentire che il vino fosse dolce, freddo e chi se ne fregava che il  sapore del cibo coprisse il vino o che il vino coprisse il cibo.

Il sommelier era una figura importante, ma non ne conoscevo le competenze ed oltre a versare il vino cosa faceva?.


Poi un giorno passeggio per le meravigliose vie di Treviso, ed arrivo davanti ad un enoteca. 

Mi fermai ad osservare la vetrina. 

Tutte quelle bottiglie, mi sembravano tante persone più o meno snelle o panciute. 

Alte, basse, ben vestite, chi con color giallo, rosso, blu, oro e decorate con belle scritte dai caratteri più stravaganti.


Ed i loro nomi mi iniziarono ad incuriosire....Amarone, Brunello di Montalcino, Negramaro, Nero d’Avola. 

Pensai chissà che caratteraccio deve avere uno che si chiama Amarone o Nero d’Avola. Sorrisi e mi voltai per riprendere la mia passeggiata. 

All’improvviso, passando davanti all’ingresso del negozio, incrocio il mio passo con un signore alto, calvo, dal naso imponente su cui stavano appollaiati un paio di occhiali. Mi osservava con sguardo indagatore. Mi scusai per averlo quasi colpito, lui mi sorrise e con la mano afferrò il mio braccio.

<< Ma scusi cosa sta facendo?>> domandai

<< Mi stavo chiedendo come mai, non senta il desiderio di entrare nel mio negozio. Ho notato che stava osservando divertito la mia vetrina!...venga dentro, senza timore!....le presento qualche amico e le racconto le loro storie>>.

Provai a fare resistenza ma il mio sguardo spazio all'interno del locale. Su ogni scaffale c’erano riposte in ordine per colore e forme, tantissime bottiglie.

<< Forza!, non abbia timore si sieda>> continuò il Signore, indicandomi uno sgabello vicino al bancone. 

Da dietro al bancone tirò fuori una scatola in legno, con su scritto, in modo rudimentale , “SAGACITAS!!!”.




continua..........







martedì 10 novembre 2020

VI RACCONTO UNA STORIA....CHE PARLA DEL VINO...parte 2....

 Osservai quella scatola di legno, color faggio, ed era chiusa con una serratura. Quella scritta “ SAGACITAS!!!”, attirava la mia attenzione.

<< E’ Latino >> disse il Signore <<Significa di una persona scaltra, capace di intuire ed anche avere buon fiuto >>

Mi invito ad aprirla. Lo feci con una certa titubanza, non comprendevo le intenzioni di quell’uomo. Ma non comprendevo neanche il mio di comportamento. Non sarei dovuto entrare, sarei dovuto andar via. Ma c’era qualcosa che mi tratteneva, non era la mano di quel Signore, era quella cosa... , quella sensazione che ci porta ad andare oltre...la CURIOSITA’!.

Presi tra le mani la scatola di legno, feci scattare la serratura e sollevai il coperchio. All’interno c’erano dei contenitori di vetro, chiusi con un tappo a leva ed una guarnizione in gomma. All’interno si intravedevano degli oggetti, alcuni immersi in un liquido trasparente, sembrava acqua.

<< Dai!, forza afferri uno di quei barattoli!>> mi sollecitò il Signore

Ne presi uno , il primo a sinistra, lo sollevai, lo osservai e dentro c’era una Rosa Rossa immersa in un liquido. Mi disse di aprire il coperchio, chiudere gli occhi ed annusare. Lo feci e dopo pochi secondi sentì, risalire per le narici il profumo di quella rosa. Incredibile percepivo perfettamente il profumo fresco, intenso e piacevole della Rosa. Mi chiese di tenere gli occhi chiusi e di prendere il secondo barattolo, aprirlo ed annusarlo senza guardare.

<< Chiodi di garofano!!>> urlaì!!

<< Perfetto!!>> rispose il signore << Molto bene, sta per diventare sempre più SAGACITAS!!>>

Ne aprii altre cinque. Due li indovinai, il pepe e la mela, altri tre non riuscii nell’intento. Fu entusiasmante e divertente.

<< Ora permetta che mi presento, mi chiamo Joseph Steel e sono il proprietario di questo negozio da molto tempo. Ho il piacere di conoscere…?>>

<< Ah... si…. mi scusi sono Vincenzo>>

opo le presentazioni Joseph, si avvicinò ad una piccola porta in legno, chiusa da un vecchio lucchetto.

Presi la chiave che Joseph mi passò ed apri. Mi invitò a seguirlo con un gesto della mano. Entrai in questa stanza, che in realtà non era una stanza, era un infinito corridoio.


Joseph mi precedeva. Dopo pochi metri si accesero altre luci e man mano che continuavamo ad introdurci, sui lati notai delle scale che scendevano. 

<< Bene adesso ti porterò a fare un incredibile viaggio!!!>>

Si diresse verso una scala che scendeva verso il basso. Lo seguii tra preoccupazione e curiosità.



continua......






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