lunedì 7 dicembre 2020

STORIE, LEGGENDE E ANEDDOTI SUL VINO

LA VIGNA DI NOE'



Gli archeologi reputano che la prima coltura della vigna sia avvenuta sul Monte Ararat, la dove Noè avrebbe smesso di navigare fermando l'Arca. 

Né da testimonianza  la Bibbia nel Libro della Genesi capitolo 9 versetti 20-21 " Ora Noè, che era agricoltore, cominciò a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriaco e giacque scoperto all'interno della sua tenda. ". 

Le conseguenze della sua ubriacatura si riversarono sulle successive vicissitudini della stirpe derivata da Cam, padre di Canaan e  figlio minore di Noè, colpevole di aver visto "la nudità di suo padre" ed aver raccontato "la cosa ai due fratelli, che stavano fuori. Ma Sem e Iafet presero il suo mantello, se lo misero tutte e due sulle spalle, e camminarono a ritroso, e coprirono il padre scoperto. Siccome avevano il viso rivolto dalla parte opposta, non videro le nudità del loro padre". Noè una volta "sveglio dalla sua ebbrezza, seppe quanto gli aveva fatto il figlio minore e disse << Maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli!" e benedisse gli altri due figli. 

Perché Noè maledisse Canaan e non  suo padre Cam? 

Perché è stato Canaan ad avvertirlo del comportamento discutibile del nonno.

Questa fu la prima conseguenza tragica di uno stato di ebrezza nella storia dell'uomo!!.

Il racconto ha un significato molto profondo. Noè non ha piantato frumento, ortaggi, frutta ma ha piantato la "Vite"!. 

Perché impiantare una vigna? 

Il suo significato simbolico fa comprendere che si dovrà affrontare un cammino con tempi lunghi e che potrebbe presentarci delle difficoltà. Un cammino che ha similitudine con le difficoltà che un uomo incontra nel percorso della sua "Vita" ( notare la similitudine tra le parole "Vite" e "Vita"), un cammino fatto di un susseguirsi di momenti difficili e di gioie. Le medesime difficoltà riscontrabili da coloro che coltivano una vigna per riuscirne ad  ottenerne un prodotto di qualità.

Buon bere a chi legge!!



domenica 6 dicembre 2020

LO STRILLONE!!! ....APP. FIVI

 NASCE L'APP. FIVI PER INDIVIDUARE SUL TERRITORIO LE CANTINE VINICOLE

E' nata l'app della FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti ), composta da 1300 soci di cui 800 hanno deciso di aderire a questa iniziativa, fornendo  informazioni e dati per inserire le loro cantine. 

Non si comprende perchè 500 cantine non hanno voluto aderire?

Le funzioni dell' app permettono di geolocalizzare le cantine su tutto il territorio nazionale. 


La Sig.ra Rita Babini, consigliere FIVI, afferma "che attraverso la app sarà possibile contattare direttamente le cantine per organizzare una visita o degustazione, e si potrà acquistare direttamente on line dalla cantina.

Nella sezione eventi sarà inserito il programma delle fiere a cui parteciperà la Federazione, con informazioni sugli stand e gli espositori presenti. 

Uno sforzo collettivo volto ad offrire maggiori possibilità di contatto con appassionati e sostenitori.".

Questa iniziativa è nata per sostenere e favorire l'enoturismo, portatore sano di turisti Italiani ma anche provenienti dall'Europa ed oltre Oceano, per questo l'app si sviluppa utilizzando due lingue l'Italiano e l'Inglese.

Il download gratuito é possibile negli store Apple e Android.







Nuove rubriche in arrivo...


Da un idea, proposta da due lettori del blog, si è venuta a creare quella sintonia di collaborazione, per trovare nuove iniziative per accrescere l'interesse per il mondo del Vino. 

Iniziativa che è in linea con lo scopo di questo blog, che vuole semplicemente aumentare la conoscenza, la storia e la cultura dell'approccio con due fra le nostre eccellenze il Vino ed il Formaggio!!!!

Quindi nelle prossime settimane si darà il via alle seguenti rubriche:

1- STORIE DI GRANDI ENOLOGI E CASARI

(Donne e uomini che hanno regalato e regalano grandi emozioni)

2-LO STRILLONE!!!

(Raccolta di notizie e curiosità estratte da giornali, riviste, blog e siti, dall'Italia e dal Mondo che riguardano il mondo del Vino e della Caseificazione)

3-I LIBRI CHE CI PARLANO DEL VINO 
( Indicheremo i libri presenti nelle librerie che trattano argomenti attinenti al mondo Vitivinicolo e al saporoso mondo dei Formaggi )

4- STORIE, LEGGENDE, ANEDDOTI E BARZELLETTE SUL VINO ED IL FORMAGGIO




























sabato 5 dicembre 2020

FORMAGGI IN CUCINA.........

 GNOCCHI DI RICOTTA  CON FONDUTA DI ASIAGO


Storia degli gnocchi

La storia degli gnocchi di patate ha tante origini, una di queste ci racconta che nascono da una carestia nel quartiere più popolare di Verona il 18 giugno del 1531, dove le patate appena arrivate dall'America erano riuscite a sfamare la popolazione. Per prepararle alcune massaie avevano impastato acqua farina e patate creando delle piccole palline da fare cucinare in acqua bollente. Questa tradizione viene ricordata a Verona l'ultimo venerdì di carnevale, dal Papà del Gnocco che è una maschera di Verona.

Papà del gnocco

Un altra storia ci racconta che gli gnocchi sono nati a Sorrento sempre nel 1500, inizialmente si chiamavano zanzarelli ed erano fatti con mollica di pane, latte e mandorle tritate e per renderle un pò più saporite si univano spinaci donandogli un colore verde; nel 1600 si passò ad un impasto fatto di uova e farina ed erano chiamati malfatti. Era un piatto che per tradizione si preparava alla domenica.

Ingredienti per  gli gnocchi:
  • 300 gr. di farina "00";
  • 500 gr,. di ricotta
  • 2 uova
  • 150 gr. parmigiano reggiano o grana padano
  • sale
  • noce moscata
Procedimento:
Mettere la ricotta in una ciotola, aggiungere la farina , le uova  ed iniziare ad impastare. Aggiungete il sale, la noce moscata ed il parmigiano reggiano o il grana padano. Dovete ottenere un panetto omogeneo. Ricordo di non impastare per troppo tempo altrimenti gli gnocchi saranno duri.

Storia della fonduta

La fonduta è il piatto tipico della Svizzera infatti risale al 1699, veniva consumato dai pastori sulle Alpi o Prealpi, ed essendo un alimento energetico e facile da conservare e trasportare era il pasto fondamentale accompagnato dal pane; ma troviamo tradizioni anche in Italia ( Valle d'Aosta e Piemonte) ed in Francia. Si prepara tagliando il formaggio a dadini e lo si fa cucinare in una pentola chiamata caquelon. A tavola va servita nella medesima pentola ai commensali.
caquelon

La fonduta è un piatto che dona atmosfere di convivialità tra amici e parenti, in quanto si usa mangiarla ponendo al centro del tavolo il caquelon, ed ogni commensale e provvisto di una forchettina di forma allungata o bastoncini in metallo su cui poter infilzare pezzi di pane, patate lesse.
Esistono diversi tipi di fonduta che si differenziano per il tipo di formaggio utilizzato, ma tutte hanno in comune la tradizione di dover strofinare con l'aglio il caquelon, prima di utilizzarlo.

Quindi abbiamo le seguenti tipologie di fonduta:
  • Fonduta Svizzera con Ementhal e Gruviera;
  • Fonduta di Franche-Comtè  ( Francia), con formaggio Mont d'Or prodotto nella zona del Jura;
  • Fonduta Savoiarda (Francia), con formaggio Comtè, Gruyère e il Beaufort;
  • Fonduta Ramequin (Francia), preparata con formaggio Ramequin;
  • Fonduta Crousois (Francia), con formaggi di montagna e l'aggiunta di menta piperita;
  • Fonduta normanna (Francia), dove si utilizza il Camembert, Ponte-l'Eveque e Livarot, qui il caquelon non viene strofinato con l'aglio ma si utilizza lo scalogno ed il pane viene bagnato nel Calvados ( un distillato a base di mele e pere) prima di essere immerso nella fonduta;
  • Fonduta Valdostana ( Italia ) si utilizza le uova, la Fontina ed il pepe bianco; ( personalmente la migliore);
  • Fonduta Piemontese (Italia) Fontina, uova e tartufo bianco di Alba.
          Ingredienti per la fonduta:

  • 170 gr. di formaggio Asiago
  • 200 ml di panna da cucina
  • 1 spicchio di aglio 
  • rosmarino
  • salvia
  • sale e pepe
  • olio EVO q.b.
Procedimento:

Le erbette dopo averle lavate ed asciugate vanno tritate finemente utilizzando un coltello, facendo attenzione alle dita. 
Preparate una padella ed aggiungete un pò di olio con lo spicchio d'aglio, fatelo rosolare giusto per far si che rilasci il profumo e poi toglietelo.
A fiamma bassa aggiungete nella padella il formaggio asiago tagliato a dadini ed aggiungete la panna.
Fate amalgamare dolcemente utilizzando un cucchiaio di legno. 
Una volta che si è formata una crema vellutata aggiungete le erbette e potete condire gli gnocchi.

Abbinamento con Santa Maddalena dell'Alto Adige ottenuto da uve Schiava e Lagrein.

ma va bene anche il vino che piace a VOI!!!

Buon appetito e Buon Bere !!!!!!


FORMAGGI IN CUCINA

 FORMAGGI IN CUCINA



Iniziamo una nuova rubrica in questo blog, andremo a cercare in rete, su libri, conoscenze personali ed anche dai vostri suggerimenti ricette, semplici e complesse, legate alla tradizione della cucina Italiana ma anche internazionale.

Proporremo delle ricette il cui ingrediente principale deve essere il formaggio. Ricette che andremo a descrivere con semplicità, cercando di scoprire se dietro ci sono storie, culture e tradizioni da potervi raccontare.

Ricordo che questo blog è solo il prodotto di passione, curiosità, voglia di conoscere e studiare. 

Chi scrive è consapevole di non avere la presunzione di voler elevarsi a Professore o sommo conoscitore della materia, anzi "Io non posso insegnare niente a nessuno, ma posso regalarvi la possibilità di essere curiosi, di voler conoscere", solo questo vorrei fare ed essere.

Buona lettura a tutti!!

Facebook pagina Vini e Formaggi Italiani

giovedì 3 dicembre 2020

LE MIE DEGUSTAZIONI.......VALPOLICELLA RIPASSO

VALPOLICELLA RIPASSO D.o.c.

SUTTO


Vitigini: Corvina, Corvinone e Rondinella
Alcol: 14,5%
Temperatura di servizio: 18°
Anno: 2015
Azienda Agricola SUTTO 

Buon bere a chi legge!

Siamo in Veneto terra di grandi vini. Vi propongo questo Valpolicella  Ripasso, si presenta osservandolo privo di particelle in sospensione pertanto è limpido, impenetrabile, di colore rosso rubino, intenso e poco denso.

Avvicinando il calice al naso notiamo una carica olfattiva molto percettibile, di una qualità schietta e fine per quanto concerne franchezza e finezza. La natura dei profumi varia da fiori rossi, vaniglia, tabacco, pepe nero, prugna, ciliegie mature, lamponi pertanto lo si può definire complesso data la presenza di componenti odorose di diversa origine.

L'esame gustativo ci fa conoscere un vino  con una buona struttura generale, molto caldo dato il suo grado alcolico di 14,5%, tra il morbido ed il pastoso in quanto lo si sente avvolgente, carnoso al palato, secco, fresco per acidità, sapido, tannico quindi con una dominanza di tannini. Direi che presenta un equilibrio tra i vari caratteri gustativi sopra descritti.

Per concludere le sensazioni retro olfattive si presentano intense, di qualità fine con una persistenza aromatica intensa persistente, Lo stato evolutivo è da considerarsi pronto in quanto presenta margini di evoluzione.

Abbinamento con  carne alla brace, o carni sottoposte a lunghe cotture.


PARLIAMO DI CANTINE.....AZIENDA AGRICOLA CALLEGARI ROBERTO

 AZIENDA AGRICOLA

CALLEGARI ROBERTO


Vi presento una bella realtà famigliare che da tre generazioni si pone l'obiettivo di produrre vino con amore, passione, tradizione e grande professionalità.

 

Il loro impegno è riassunto nel presentare una produzione limitata nelle quantità, ma di grande qualità!!

L'azienda trova la sua naturale sede nella zona del Montello, un colle che racchiude storia, tradizione, cultura e passione che si possono ritrovare e riflettere nelle qualità dei loro vini.


La produzione spazia dal Prosecco ottenuto da Glera, a Bianchi con fondo, tranquilli o frizzanti, a Rossi ottenuti da Cabernet Franc , Cabernet Sauvignon:

Vini Rossi:

Cabernet Sauvignon Montello -Colli Asolani Doc;
Cabernet Franc Montello-Colli Asolani Doc;
Cento Orizzonti Rosso Montello-Colli Asolani Doc ;

I vini rossi presentano tannini morbidi, un alta concentrazione di antociani, color rosso rubino che con l'invecchiamento tende al granato, con una struttura equilibrata .

Il nome " Cento Orizzonti" presumo sia legato alla città di Asolo, in quanto così definita da Giosuè Carducci, perchè dall'alto della sua Rocca ci regala una vista panoramica a 360°, e nelle giornate limpide è possibile vedere la città Venezia.

Vini Bianchi:

Asolo Prosecco Superiore Docg;
Merilyn ( frizzante con il fondo);
Merilyn 0.0 ( Vino fermo);
Merilyn 74 (frizzante).

Abbiamo anche la possibilità di acquistare del Vino sfuso, che viene stabilizzato in silos di acciaio inox o invecchiato in botti di rovere.
Possiamo trovare:
  • Prosecco; 
  • Cabernet Franc;
  • Cabernet Sauvignon;
  • Rosato;
  • Pinot Bianco;
  • Merlot.

http://callegariroberto.com/it/

Via Comuni 11 - Bavaria di Nervesa  della Battaglia (TV)




mercoledì 2 dicembre 2020

RACCONTIAMO I NOSTRI FORMAGGI.....CANSIGLIO

 CANSIGLIO

 

E' un formaggio prodotto nelle Prealpi Carniche, tra le province di Treviso e Pordenone.

Viene prodotto con latte vaccino derivato dalla razza Bruna - alpina, alimentato con foraggio essicato e per 6 mesi all'anno nei pascoli sopra i 1000 metri.

La produzione di questo formaggio parte dal latte crudo che viene portato ad una temperatura di 38° - 40° C, in seguito viene aggiunto caglio liquido di vitello. La cagliata, formatasi dopo 10 minuti, viene tagliata alle dimensioni di un chicco di riso. In seguito la cagliata viene fatta nuovamente fatta cuocere ad una temperatura di 45° C per 10 minuti, e lasciata riposare in modo si depositi sul fondo. Successivamente la cagliata viene prelevata e posta nelle fascere per fare in mondo che perda il siero.

Per due ore viene sottoposta a pressatura e successivamente lasciata riposare su tavole di legno per un giorno. Segue la salatura effettuata a mezzo di immersione in salamoia per due giorni.



La maturazione delle forme avviene in ambienti con temperatura di 10° C. ed una umidità del 80% per almeno 60 giorni.


In questa fase periodicamente le forme di formaggio vengono raschiate e rigirate.

Esistono tre tipologie determinate dai tempi di stagionatura:
  • fresco 60 giorni;
  • mezzano 180 giorni;
  • stagionato 360 giorni.
Il suo sapore è dolce, delicato con intenso profumo di latte. Man mano che la stagionatura avanza il sapore si intensifica fino ad arrivare al leggermente piccante.













CENNI DI ENOLOGIA.......PARTE NONA ...VINI FORTIFICATI.....

 VINI FORTIFICATI


Buon bere a chi legge!!!


Quando parliamo di vini liquorosi bisogna stare attenti a non fare confusione con i vini passiti, perchè sono due tipologie di vini differenti, sia perchè concerne le normative che la produzione.

I vini fortificati, conosciuti anche come vini liquorosi, sono vini dove si prevede in fase di produzione un' aggiunta di alcol, con un grado alcolico tra  15-22%. Possono essere dolci oppure secchi.

I principali metodi di lavorazione sono:
  1. il primo consiste nell'aggiungere del distillato di origine vinica ( anche brandy o cognac) al succo d'uva appena pressato e lasciarlo assemblare per un certo periodo di tempo. In questo caso non si innesca la fermentazione . Il prodotto così ottenuto sarà naturalmente dolce e nello stesso tempo forte;
  2. il secondo metodo consiste ne fortificare il vino durante la fermentazione, come nel caso del Porto, Madeira, Marsala e Malaga. E' l'enologo che decide a qual punto fermare la fermentazione per mantenere i residui zuccherini voluti. Successivamente il vino necessita di un lungo e scrupoloso affinamento in botti di legno;
  3. il terzo metodo consiste nel fortificare il vino a fermentazione ultimata, pertanto si avrà un prodotto dal sapore secco, come il Jerez ed il Montilla.
In un prossimo posto parleremo nel dettaglio dei principali e più conosciuti vini fortificati!!!



 



martedì 1 dicembre 2020

LE MIE DEGUSTAZIONI........



Champagne  Lallier
a Ay France
Zèro Dosage Brut Nature 

Buon bere a chi legge!!!

Vitigini 38% Chardonnay 62% Pinot Noir
Alcol 12,5%
Temperatura di servizio 8°-10°

Osservando questo Champagne, si nota la limpidezza perfetta e cristallina, trasparente, di un giallo paglierino intenso, con un effervescenza che presenta una grana di minuscole dimensioni pertanto molto fine è persistente per una discreta durata del perlage.

All'olfatto è intenso con una carica olfattiva nettamente percepibile, l'assenza di anomalie olfattive lo definisce schietto e fine, con sentori di pasticceria, miele, burro, mela e crosta di pane. Nel valutarne la complessità lo possiamo definire mediamente complesso per una presenza apprezzabile di primari e secondari.

Le sensazioni retro olfattive sono percettibili quindi intense, di un elegante qualità con un fin di bocca persistente.
Lo stato evolutivo lo troviamo nella sua fase migliore, quindi maturo.
La corrispondenza con l'analisi olfattiva la possiamo definire discretamente corrispondente.

Abbinamento con antipasti di pesce.


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CENNI DI ENOLOGIA........ PARTE OTTAVA

 RECIPIENTI

Buon bere a chi legge!!!

 

 

 


Fin dai tempi antichi si sono sempre utilizzati contenitori in legno per produrre, conservare e trasportare il vino. Fino al 1700  erano esclusivamente botti in legno, poi si presentarono vasche in muratura.
Nel ventesimo secolo arrivano i serbatoi di ferro ( smaltati o vetrificati), poi le vasche in vetroresina ed in acciaio inox. 
Infine negli ultimi anni ci si è concentrati su una viticoltura di qualità ed il legno è ritornato in auge, anche per le sue uniche proprietà insostituibili nella maturazione dei vini.

Quali sono le azioni del legno o i benefici che il legno dona al vino?. 

Cede una parte dei suoi costituenti, facilità la precipitazione delle sostanze colloidali e tutto questo va ad influenzare le caratteristiche organolettiche del vino.
Tra la botte ed il vino si instaurano numerose interazioni, che comportano delle modifiche su entrambi. Pertanto è importante che entrambi ( Botte e vino) siano sani e puliti, altrimenti malattie o difetti si trasmettono a vicenda ( un vino che sa di aceto rovina la botte e viceversa una botte non pulita può rovinare il vino).

Questi scambi avvengono grazie a diversi fattori, come il rapporto superficie  e volume, in quanto più la botte è grande minore sarà il contatto con il vino, con la conseguenza di diminuire le reciproche influenza in aromi e caratteristiche. Altro fattore importante è il tempo di contatto, la temperatura e l'umidità dell'ambiente.

In Italia si usavano botti molto grandi, sono stati i francesi ad introdurre l'uso della Barrique, che è una tipologia di botte con una capacità di 225-228 litri a seconda se si tratta di una Bordolese o di una Borgogna.

In Francia si possono trovare altre tipologie di botti, come quelle utilizzate per la produzione del Cognac che hanno una capacità di 300 litri, o nel Macconais con botti da 212 litri o nella Champagne con botti da 200 litri. Tutte queste varietà si spiegano  in quanto erano usate per il trasporto e come unità di misura, in quanto ogni zona di produzione aveva la propria.

In seguito le Barrique inizio ad essere utilizzata nelle cantine per la produzione, maturazione dei vini in quanto le sue piccole dimensioni esaltavano ed acceleravano i processi di interazione tra legno e vino, ottenendo in minor tempo vini eleganti e rotondi. Utilizzando botti nuove o seminuove il passaggio di sapori ed aromi dal legno al vino è ancora più marcato.

Le caratteristiche più o meno ,arcate date dalle barrique al vino dipendono dal tipo di legno e dalla sua tostatura, la struttura del vino, il tempo di contatto vino legno. Tutti questi fattori sono legati all' abilità del produttore.
Comunque, questa è una mia personale considerazione, forse si è abusato dell'utilizzo delle barrique ma è anche vero che se ben modulati i tempi di maturazione possono regalare grandi vini, ma in alcuni casi è un utilizzo più modaiolo o serve per nascondere eventuali difetti.
 
I recipienti per fare maturare o invecchiare i vini possono essere in:
  • cemento;
  • legno;
  • acciaio inox.
I recipienti in legno si suddividono in base ai legni utilizzati e alla capacità:
  • Caratelli 100 litri;
  • Barrique Bordolese 225 litri;
  • Barrique Borgogna 228 litri;
  • Botte Tonneau 500 - 1000 litri;
  • Botte grande oltre i 1000 litri.
La differenza fra queste botti è la superficie di contatto fra legno e vino, ma anche la superficie di scambio fra interno ed esterno dell'ossigeno perchè il legno permette una leggera respirazione del vino, che se di qualità buona aiuta a migliorare il vino stesso.






Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca

  Il Piemonte, culla di tradizione vinicola, è ricco di vitigni autoctoni e internazionali, che contribuiscono alla produzione di alcuni dei...