mercoledì 31 marzo 2021

La Degustazione ...alcune caratteristiche della valutazione visiva di un vino....

 LA TORBIDITA' E LIMPIDEZZA

 E

 LE LACRIME DEL VINO



Buon bere a chi legge!

" Conoscere meglio per capire meglio, conoscere meglio per apprezzare meglio" anche se il vecchio della facoltà di Enologia di Bordeaux, l'Abbè Dubaquie afferma" Il vino non è fatto per essere analizzato ma per essere bevuto e per procurare piacere a colui che lo beve".

La Torbidità  di un vino è data dalla presenza in superficie di particelle piccolissime non più grandi di qualche millesimo di millimetro. Sono particelle che riflettono la luce diventando visibili, e possono essere lieviti, cristalli di tartaro, sostanze coloranti o batteri. La torbidità  viene tecnicamente espressa in NTU ( Nephelometric Turbidity Unit). Per quanto concerne l' arte della degustazione viene effettuato unicamente un esame visivo, da dove possiamo evincere se un vino rispetto alla limpidezza può essere Brillante , Cristallino, Limpido, Velato o Torbido.

Le "Lacrime del vino", sono un altro fattore di giudizio determinato dall' esame visivo del vino, sicuramente il più conosciuto, anche a coloro che non hanno mai intrapreso un percorso formativo sulla conoscenza dei vini.

Ogni qualvolta teniamo tra le dita il gambo di un calice ed iniziamo a fare danzare il vino in esso contenuto, con l'intento di ossigenarlo in modo da aiutarlo a sviluppare i suoi profumi ed aromi, notiamo che sui bordi del calice si vanno a formare delle colature. Queste colature danno origine a delle colonne che scendono in modo irregolare più o meno veloci, sono chiamate lacrime o anche gambe, archi, archetti o arcate.


La presenza di queste lacrime o archetti è dovuto all'effetto Marangoni. Nel vino l'alcol è presente in minor quantità rispetto all'acqua che può raggiungere anche l'85% di presenza. Roteando il calice dato che l'alcol è più volatile dell'acqua ed è idrorepellente, sulla superficie del calice si va à formare un sottile strato di un liquido più acquoso, e data la differenza di tensione che c'è la tra l'acqua e l'alcol, dove l' acqua ha una tensione maggiore rispetto all'alcol, nel momento che osserviamo ricadere il liquido che e risalito sui bordi, vediamo comparire delle gocce che formano delle colature, le Lacrime del vino,  che saranno più strette e numerose dove c'è una maggiore concentrazione di alcol sulle pareti. 

Molti quando descrivono le lacrime del vino,  asseriscono erroneamente che sono da attribuire alla presenza di glicerina, oppure si adduce erroneamente alle loro caratteristiche la buona qualità del vino.

Per una corretta osservazione dell'effetto occorre tener conto anche delle modalità con cui sono stati puliti i calici, in quanto l'uso ormai diffuso di brillantante o detersivi riducono o eliminano completamente questo effetto. Anche la temperatura dell' ambiente dove degustiamo il vino può comportare delle differenze nella formazione delle Lacrime.



giovedì 25 marzo 2021

ENOLOGIA....I VINI ORANGE!!!

 ORANGE WINE



Buon bere a chi legge!!!

Che cosa sono gli #orange wine?

Sono vini che fino a qualche anno fa non erano molto apprezzati dai consumatori e considerati un prodotto di nicchia, ma oggi stanno diventando un prodotto di moda apprezzati inizialmente nei wine bar londinesi ed oggi ricercati in diversi parti del mondo come Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti e Austria.

Si tratta di una particolare qualità di vini bianchi che vengono vinificati come dei vini rossi, cioè lasciati a macerate sulle bucce. Proprio per questa particolarità le uve devono provenire da agricoltura biologica o biodinamica, dovendo ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche per garantire la genuinità del vino.

Il lungo contatto delle bucce, dapprima con il mosto ed in un secondo tempo con il vino contribuisce a creare una corposità di aroma e gusto, che regala un bouquet intenso ed aromatico con note fruttate ed erbacee. Sono vini adatti ad invecchiamenti medio lunghi.

Il processo di macerazione varia da pochi giorni a diversi mesi, in modo che il vino possa acquisire polifenoli, tannini e sostanze aromatiche responsabili del colore orange, che è un giallo arancio con sfumature ambrate che si vanno sempre più ad evidenziare in presenza di un affinamento in legno. Durante la vinificazione bisogna prestare molta attenzione, in quanto i rischi di ossidazione sono molto elevati.

Questa tipologia di vini sono prodotti in diverse regioni italiane tra cui Liguria, Emilia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In quest’ultima regione troviamo il padre italiano dei vini orange Josko Gravner, la cui cantina merita di essere visitata.

Ma dove sono nati questi vini?

Hanno visto la luce in Georgia, culla della viticultura mondiale, dove venivano fatti macerare in contenitori chiamati Kvevri che erano molto simili alle anfore di argilla che vengono utilizzate oggi.

Sono vini ideali per la cucina orientale specialmente quella giapponese. Possiamo abbinarli a pietanze a base di pesce crudo o affumicato, a carni bianche e piatti a base di verdure. Temperatura di servizio intorno ai 15° per esaltarne gli aromi.


lunedì 22 marzo 2021

LO STRILLONEEEEE!!!

 


Buon formaggio a chi legge!!!


Formaggi Italiani, un chip per la qualità, con l’ intento di
migliorare grazie alla tecnologia la leadership a livello 
mondiale!!


Si chiama Pro Caseus, il microprocessore che permette di utilizzare un latte migliore in grado di prevedere le
abitudini di un bovino, cercando di controllare le caratteristiche e le qualità del latte, con l'intento di ottenere formaggi alta qualità.

Questo risultato si deve all’Università di Padova ed all’ Intermizoo di Padova.

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mercoledì 10 marzo 2021

Caciotta Castellina

CACIOTTA CASTELLINA


 Buon formaggio a chi legge!!!

Questa Caciotta Veneta , viene prodotta con latte vaccino crudo, sale e caglio di vitello.

E’ l’interpretazione di come poteva essere il formaggio che si produceva nel medioevo.

Si presenta di forma cilindrica con crosta leggermente rugosa di color arancio ocra, viene prodotta con latte vaccino crudo, lasciato prima della lavorazione ad acidificare per 24 ore a temperatura ambiente.

La maturazione dura da un minimo di 2 mesi per il fresco, ad un massimo di 6 mesi per il semi stagionato e confezionata in carta di paglia. La possiamo assaporare con miele e noci ed un bel calice di vino passito.

Lo abbiamo definito un “ formaggio del medioevodovuta alla sua semplicità nella produzione, proprio come una delle tante leggende che accompagnano la nascita dei formaggi.

Si racconta di un giovane mercante arabo che doveva attraversare il deserto per portare al mercato le sue stoffe. Prima di partire la mamma del giovane mercante gli fece caricare scorte di cibi per il lungo viaggio che doveva affrontare. Tra queste cibarie c’era il latte, che il giovane anziché portarlo all’interno di un otre di terra cotta, decise di versarlo in una bisaccia ricavata dallo stomaco di una pecora in quanto era meno ingombrante e più maneggevole.

Giunto al mercato il giovane mercante, si rese conto che aveva consumato tutte le scorte di cibo ma che si era scordato del latte. Ormai era certo che, tutto quel tempo al caldo e gli scossoni dati dall’andatura del cammello, avrebbe dovuto gettare via il latte. Quando prese la bisaccia restò stupito nel vedere che non se ne era persa nemmeno una goccia, ma anzi osservò che il latte si era solidificato ed aveva un color giallo ed un gradevole profumo.

lunedì 8 marzo 2021

LA BIRRA ....parte seconda

 COME SI FA LA BIRRA


Buon bere a chi legge!!!

La produzione della Birra si sviluppa attraverso diversi passaggi e gli ingredienti sono l’acqua ed il malto d’orzo, ma il malto si può ottenere anche da altri cereali come mais, frumento e segale.

I cereali vengono scelti e sottoposti a lavaggio e lasciati per tre o quattro giorni in recipienti pieni di acqua, che sono le vasche di macerazione dove si alterna l’immersione con soste all’aria aperta per permetterne l’ossigenazione. In questo modo si permette la germinazione e si viene a formare una radichetta. Il prodotto che si ottiene si chiama malto verde.

La germinazione dura dai 7 agli 11 giorni e si deve arrestare non appena si vede spuntare la gemma nel chicco, con l’intento di non perdere gli zuccheri che si sono formati al suo interno.

La germinazione viene bloccata tramite l’essiccazione e la tostatura.

L’essiccazione si pratica con aria calda a 50-60° fino ad arrivare a 80-90°.

La tostatura raggiunge temperature di 110°, ed in base alle temperature di tostatura possiamo

classificare le varie tipologie di malto, alcune delle quali sono:

  • Malto Chiaro tostatura a circa 40° è utilizzato per la produzione di pilsen e ale chiare;

  • Malto Ambrato statura fino a 85° che rilascia alla birra in colore di ambra;

  • Malto Cristallino si ottiene alzando rapidamente la temperatura da 40 °a 100°;

  • Malto Colorante tostatura vicina ai 200° per produrre birre scure;

  • Malto Scuro si arriva quasi a farlo bruciare e si ottengono sapori amari, caratteristici delle birre porter e stout.

Quindi il malto viene pulito e successivamente macinato con acqua fredda che viene in seguito riscaldata per fare in modo che l’amido si trasformi in zucchero. Adesso il malto si è trasformato in mosto.

Il mosto viene messo in caldaie per sottoporlo a cottura per circa due ore , ed i tempi di cottura determinano i tipi di birra che si vogliono ottenere. Il mosto può essere cotto per infusione da dove si ottengono birre con aromi meno intensi, cotto per decozione per ottenere birre scure e corpose. In questa fase viene aggiunto il luppolo per determinarne il gusto, controllare la crescita batterica e stabilizzare la schiuma.

Il mosto cotto va raffreddato e sottoposto a fermentazione.

Esistono tre metodi di fermentazione:

  • Lagher , birra a bassa fermentazione portando il malto ad una temperatura inferiore ai 10°;

  • Ale, birra ad alta fermentazione portando il malto ad una temperatura tra i 15-20°.

  • Spontanea una fermentazione senza l’aggiunta di lieviti selezionati ma che vengono catturati lieviti che sono presenti nell’aria. E’ il metodo di produzione delle Lambic.

Per produrre birre Lagher e Ale devono essere selezionati lieviti adatti alle specifiche fermentazioni. I lieviti sono responsabili della trasformazione degli zuccheri e degli aminoacidi in alcol, aromi ed anidride carbonica. Le cue famiglie di lieviti utilizzate per produrre le birre sono:

  • Saccaromyces Cerevisiae;

  • Saccaromyces Carlsbergensis

Le birre ottenute vengono poste in tini di maturazione in acciaio, per 4 o 5 settimane ad una temperatura che varia dai 0° ai 2°.

Ultima fase la filtrazione ed il confezionamento.



martedì 2 marzo 2021

QUIZ!!! mettevi alla prova!!

 

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giovedì 25 febbraio 2021

STORIE DEI GRANDI ENOLOGI

 

ALBERTO ANTONINI



Buon bere a chi legge!!

E’ nato a Cerreto Guidi nella provincia di Firenze il 10 giugno del 1959, winemaker ed enologo di fama internazionale.

Laureato in scienze agraria all’Università di Firenze , con una tesi sui vitigni autoctoni in via di estinzione. La sua formazione accademica continua all’Università di Bordeaux in Francia e all’ Università di Davis in California.

Considerato tra gli enologi più influenti ed esperti, tra coloro che hanno cambiato il mondo del vino, ha collaborato con le maggiori aziende vitivinicole italiane e nel mondo.

Le sue collaborazioni vanno da Frescobaldi, Tenuta Col d’Orcia e Marchesi Antinori in Italia, consulente da Castello de Bossi a Poggio Landi, da Cantine Settesoli a Dievole da Concha Y Toro a Garzòn.

Il suo processo di produzione si basa sulla definizione che dietro ai vitigni più belli e longevi c’è il lavoro dei contadini, perché la viticoltura per riuscire ad affrontare le sfide del presente e del futuro deve guardare al passato e raccogliere tutte quelle conoscenze che oggi molti credono superate.

Il suo concetto di viticoltura è studiare, esaminare e conoscere profondamente il territorio, il clima e le persone che vivono quella realtà, quindi far nascere vini esclusivamente da vitigni autoctoni e ritrovare nel calice radici, tradizioni e sapori. Inoltre è contrario all’uso della barrique che considera invasiva perché annichilisce l’autenticità del vino, in quanto fa perdere al vino energia e vitalità.

venerdì 19 febbraio 2021

PARLIAMO DI CANTINE....

 

TENUTA BONOTTO DELLE TEZZE


Buon bere a chi legge!

Siamo a Tezze di Vazzola (TV) un piccolo fazzoletto di territorio a nord est di Treviso. Qui trova il suo luogo naturale la “Cantina Bonotto”, costituita da una Barchessa a due piani.

Entrando nella Tenuta attraversiamo un cortivo tipico della campagna trevigiana del XVI° sec..

Sul loro sito troviamo una scritta che riassume la forza, le radici ed il legame che questa famiglia ha con il territorio.

UNA FAMIGLIA, UNA CANTINA, UN PAESE CON SECOLI DI STORIA E RICORDI ALLE SPALLE”

La cantina è strutturata su due piani. Il piano superiore è un fruttaio per l’appassimento delle uve. 

Al piano terra troviamo due sale dove possiamo vedere vecchi tini per l’affinamento.

Accanto troviamo una cantina moderna dove vinificare ed affinare il vino nel massimo delle potenzialità sia pere la qualità dell’uva che della tecnologia.

Oggi la tradizione viene condotta con passione e competenza dalla 17^ generazione, rappresentata da Antonio e dalla moglie Vittoria, che sono sempre attenti e pronti ad accoglierci ed accompagnarci in un viaggio tra storia, tradizione e grandi vini per qualità e caratteristiche.

Alcuni dei vini che posiamo trovare sono:

  • IL PIAVE MALANOTTE DOCG

        Raboso Piave e uva appassita fino al 30%, invecchiato in botti di rovere di Slavonia e botti per 3            anni;

  • IL PODESTA’

    Raboso Piave 100%, invecchiato in botti di rovere di Slavonia e botti per 3 anni;

  • BARBANE DOC PIAVE

    Carmenere 100%, invecchiato in botti di rovere francesi e botti rovere di Slavonia;

  • MERLOT SPEZZA DOC PIAVE

    Merlot 100%, invecchiato in botti di rovere francesi;

  • MANZONI BIANCO

    Manzoni Bianco 100%

  • PINOT GRIGIO MONTESSANTO

    Pinot grigio 100%.


sito: https://www.bonottodelletezze.it/

Via Duca d’Aosta 36

Tezze di Piave – Vazzola (TV)

info@bonottodelletezze.it




lunedì 15 febbraio 2021

FORMAGGI IN CUCINA...

 FRICO


Il Frico è una pietanza Friulana a base di patate e formaggio.

Ingredienti:

  • 500 gr di Montasio;
  • 500 gr. di patate;
  • e.v.o., sale e pepe q.b.
Procedimento:

Lavare e pelare le patate. Con una grattugia  a fori larghi grattugiate le patate e successivamente il Montasio.

In una padella antiaderente versato l'olio di oliva, scaldatelo e versate le patate cucinandole per circa 10-15 minuti. Una volta che le patate risulteranno morbide aggiungete il formaggio, il sale ed il pepe e continuate la cottura a fiamma bassa.

Amalgamate bene il tutto ed una volta che il Montasio si sarà sciolto completamente,  si deve alzare la fiamma in modo che si venga a formare una crosticina simile a quella di una frittata. Con l'aiuto di un coperchio o di un piatto dobbiamo rivoltare il tutto per permettere che si ripeta la crosticina sull'altro lato del Frico.

Ora prendiamo un bel piatto e Buon appetito!!






venerdì 12 febbraio 2021

LE DONNE DEL VINO

 CAMILLA LUNELLI


" Donne forti come un uragano, tenaci e determinate. 
Donne che devono sempre lottare per riuscire ad emergere, che non si fermano davanti a niente!. 
Donne che riescono sempre a fare la differenza!!"

Buon bere a chi legge!!!

Nei vigneti di montagna del Trentino nasce il Vino di questa prestigiosa realtà le Cantine Ferrari.

La famiglia Lunelli  con serietà, determinazione e capacità guidano questa azienda giunta alla terza generazione dal 1952, dopo che il fondatore Giulio Ferrari non avendo figli cercando un successore scelse Bruno LUNETTI titolare di un enoteca a Trento.

Camilla LUNELLI oggi è al timone con il fratello Alessandro, e i cugini Marcello e Matteo dell'azienda. 

Il suo percorso non è stato da sempre legato al mondo del vino. Dopo la laurea in Bocconi con 110 e lode, intraprese alcune esperienze lavorative a Parigi e New York. Successivamente si prese una pausa di riflessione personale dedicandosi per tre anni al Volontariato in Niger ed Uganda.

Nel 2004 decide di fare ritorno in Italia e di intraprendere il percorso di tradizione imprenditoriale famigliare alla guida dell' azienda. 

Ha conseguito diversi riconoscimenti personali come nel 2011 il Premio Bellisario riconoscendola tra i "giovani artefici dell'eccellenza italiana nel mondo".

Nel 2021 la guida " I 100 migliori vini e vignaioli d'Italia 2021" le riconosce il titolo di " Vignaiola dell'anno"

L'amore è la passione per il suo lavoro lo riassume lei stessa ....
" Ogni giorno è intenso e ricco di novità".



mercoledì 10 febbraio 2021

CENNI DI VITICOLTURA...

 LE MALATTIE DELLA VITE


La Vite è una pianta meravigliosa che ci regala grandi emozioni per i nostri sensi, ma è altrettanto delicata e soggetta all'attacco di numerosi nemici. Questi possono essere di tipo atmosferico come la grandine e le gelate, ma subisce attacchi da parassiti vegetali e parassiti animali.

I principali parassiti animali  che cercano di attaccare la salute della Vite sono:
  • Fillossera la più terribile, colei che ha causato la quasi totale distruzione del patrimonio viticolo in Italia e nel mondo. Per combattere e vincere questo temibile insetto, che si nutre delle radici della vite, è stato impiegato l'innesto della vite europea su portainnesto di vite americana, in quanto la parte radicale di quest'ultima e resistente alla fillossera;
  • Tignola o Tignoletta sono delle farfalle (lepidotteri) molto temute per la loro grande voracità e la capacità di riprodursi;
  • Cicaline è un insetto che causa la Flavescenza dorata, che si presenta sui tralci, sui grappoli e sulle foglie;
  • Cocciniglia cotonosa è un insetto che produce un filamento di cera che ricopre il suo corpo ed estrae la linfa dalla pianta causandone l'arresto della crescita, l'ingiallimento e la deformazione delle foglie;
  • Ragnetti sono dei piccoli ragni di color rosso o giallo, vivono sulle foglie ed hanno dimensioni piccolissime 0,4 mm per le femmine ed ancora più piccoli i maschi;
  • Erinosi è un acaro che provoco lievi danni, si manifesta con la comparsa sulle foglie di bolle;
  • Marciume caldo è causato da lieviti che sono generati da moscerini e colpiscono i grappoli incidendo la buccia degli acini per depositare le uova;
  • Virosi è causata da virus e si manifesta con l'accartocciamento delle foglie.
I principali parassiti vegetali che colpiscono la vite sono:
  • Oidio è un fungo che si presenta procurando una muffa bianca che si deposita sulle foglie;
  • Peronosfera è una muffa che colpisce foglie, grappoli, acini e tralci;
  • Muffa grigia o Marciume grigio (Botrytis Cenerea) è una fungo parassita ed è una delle malattie più pericolose per la vite, ma tanto è dannosa quanto può regalare dei vini fantastici in quanto fa aumentare la concentrazione in composti aromatici del vino;
  • Escoriosi un fungo che si presenta quando si presentano troppe piogge primaverili;
  • Mal dell'esca è un fungo che colpisce i vasi linfatici ed il legno della pianta;
  • Marciume radicale è un fungo che attacca le radici della pianta;
  • Eutipiosi è un fungo che porta alla morte la pianta in 3-4 anni, si manifesta con la deformazione e l'indebolimento delle foglie e dei germogli.


Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca

  Il Piemonte, culla di tradizione vinicola, è ricco di vitigni autoctoni e internazionali, che contribuiscono alla produzione di alcuni dei...