venerdì 22 gennaio 2021

LO STRILLONE!!!......

 U.S.A. , COLDIRETTI VENETO: FORMAGGI VENETI NEL MIRINO I DAZI AMERICANI!


Salvagno: Grana padano, Asiago ed altri.....

Con l'elezione di Joe BIDEN Presidente degli Stati Uniti, ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi U.S.A. che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy, pari ad un valore di mezzo miliardo di euro.

continuate a leggere cliccando sul titolo!.


LO STRILLONE!!!!!

IL MERCATO DEL VINO TORNERA' A LIVELLI PRE COVID NEL 2024.

A DIRLO IWSR. 


A conti fatti la pandemia e le sue conseguenze hanno cancellato il 9-7% dei consumi di vino in volume, ed i 9,5% in valore, ed il recupero sarà lento, con i consumi che torneranno a livelli pre-covid non prima del 2024 per i vini fermi, ed entro il 2023 per gli spumanti. con il vino nel suo complesso che, da oggi al 2024, registrerà una crescita aggregata del 1,8% in volume e del +2,4% in valore.....


continua a leggere cliccando sul titolo!!


mercoledì 20 gennaio 2021

RACCONTIAMO I NOSTRI FORMAGGI....... MONTASIO D.O.P.

 MONTASIO 

D.O.P.

La storia del Montasio ha inizio nell'Abazia  San Gallo di Moggio Udinese, con i Monaci Benedettini dalla veste nera. Verso la metà del XXII° secolo un monaco riuscì a trovare il modo di produrre questo formaggio, a cui venne dato il nome dei pascoli dell'Altopiano di Montasio tra le Alpi Carniche e Giulie.

La sua nascita casuale, comune ad altri formaggi, è data dalla necessità che si aveva di trovare il modo di conservare più a lungo il latte, data la scarsità di prodotto nei periodi invernali.

Nel 1773 troviamo il primo documento ufficiale che cita il " Montasio Vero" nel comune di San Daniele in Friuli V.G., dove fu editto un preziario voluto dai deputati della città di Udine imposto ai Bottegari. Gli venne assegnato un alto valore di scambioriconoscendo a questo prodotto pregio e qualità.

Le zone di produzione sono il Friuli Venezia Giulia e nel Veneto nella provincia di Treviso, Belluno e Venezia fino a Chioggia e la parte settentrionale della provincia di Padova.

Il latte proviene da aziende del territorio friulano o veneto e si utilizza il latte della Pezzata Rossa, Frisona e la Bruna Alpina, che vengono allevati con cereali e foraggi ed al latte non vengono aggiunti conservanti. La filiera di produzione conta 60 aziende tra allevatori e caseifici. Nel 2018 sono state prodotte 900.000 forme. Il Montasio è un formaggio adatto per chi è intollerante al lattosio.

Si presenta con un peso da 6-8 kg, di forma cilindrica con facce concave e convesse del diametro di 35 cm, scalzo dritto o leggermente convesso di 8 cm, con una crosta sottile e liscia chiara nel prodotto fresco e diventa più scura e dura con la stagionatura. Pasta dura e semidura, colore bianco per il fresco, tendente sempre più al paglierino con l'avanzare della stagionatura. Occhiatura fine e regolare distribuzione nel fresco, mentre è più rada nel prodotto stagionato. Il sapore è subordinato alla stagionatura, delicato quasi dolce e consistenza morbida per il mezzano, sapido, compattezza e leggera sensazione di piccantezza per lo stravecchio.

In base alla stagionatura possiamo avere 4 tipologie di Montasio:

  • Fresco minimo 60 giorni;
  • Semi stagionato minimo 4 mesi;
  • Stagionato minimo 10 mesi;
  • Stravecchio minimo 18 mesi.
Quando viene prodotto in aree classificate di montagna e stagionato per almeno 60 giorni, si può definire "Prodotto della Montagna" ed è marchiato con la dicitura "PDM", Altra dicitura che è possibile trovare sul formaggio è "SOLO PEZZATA ROSSA (PR)" per  valorizzare il lavoro e l'impegno dei piccoli produttori e caseifici.

 









lunedì 18 gennaio 2021

LA BIRRA!!!!.....parte prima

 LA BIRRA


Buon bere a chi legge!!!!

Perché scrivere della Birra in un blog che parla  e racconta di Vini e Formaggi.
La Birra, il Vino ed i Formaggi hanno molte attinenze in comune. 

Il Vino e la Birra sono due bevande nate molti secoli fa, entrambi sono apparsi in Mesopotamia, poi gli Etruschi, i Romani ed infine i Monaci. 

Il formaggio e la Birra sono entrambi degli alimenti, che venivano consumati dalle classi sociali più basse in quanto alimenti semplici ed alla portata dei meno abbienti.

Un relatore quando ci parlò della Birra,  ci chiese che cosa c'è su una bottiglia di birra che non trovate su una bottiglia di vino? e perchè?.

La risposta era la data di scadenza, nel vino non abbiamo una data di scadenza nelle Birre si, perchè sono considerate un alimento.

Che cos'e la Birra?

"è il prodotto della fermentazione alcolica con ceppi di Saccharomyces cerevisiae o di Saccharomyces carlsbergensis, di un mosto preparato con malto, orzo o frumento, o di miscele ed acqua, aromatizzati con Luppolo o suoi derivati o entrambi."

CENNI DI STORIA

Nasce tra i 7000 e i 5000 anni fa in Mesopotamia tra i Sumeri, poi gli Egizi, i Greci, gli Etruschi e i Romani.

Le veniva accreditata una importanza religiosa, si beveva durante i riti funebri ed offerta alle divinità per rendere più sereno il trapasso del defunto.

Le Birre prodotte tra gli Assiri erano circa una ventina, ma quattro erano considerate le più diffuse:

  • Bi-se-bar una birra di orzo;
  • Bi- gig una birra scura;
  • Bi -gig-dug-ga birra scura di elevata qualità;
  • Bi-kel la migliore.
La sua nascita sarà stata causale, in quanto tutti i popoli coltivavano e consumavano cereali come l'orzo, e le probabilità che si potessero verificare delle fermentazioni spontanee, in condizioni favorevoli, erano alte.

Una delle ricette più antiche aveva come ingredienti:
Pane di orzo cotto due volte, miele e malto o datteri.
Non si utilizzava ancora il Luppolo.

Anche per la Birra come per il vino furono gli Etruschi i primi a diffonderla nella penisola e tra i Romani. Il primo locale per bevitori di birra, fu aperto dal Generale romano Giulio Agricola in Bretania, il "PrimoPub!".

Il periodo d'oro della Birra, è stato sicuramente il Medioevo. Come per il Vino anche la Birra deve la sua evoluzione nella produzione ai Monaci, che introdussero un nuovo elemento, il "Luppolo", che cambiò la Birra in senso positivo, in quanto permetteva di poterla conservare e quindi commercializzarla in tutta Europa, cosa non possibile prima perché veniva aromatizzata con bacche, spezie e corteccia d'albero.

La Birra aveva preso piede in Europa, era la bevanda alcolica più diffusa nei paesi del nord e dell'est, zone in cui era difficile coltivare la vite. Questo grande successo provoco un eccessivo consumo di frumento per produrre le Birre a discapito della produzione del pane. Tutto questo generava una competizione sul prezzo del frumento e della segale tra i birrai ed i panificatori.
Nel 1516, per risolvere e regolare questa pericolosa situazione, Guglielmo IV di Baviera nella città di Ingolstadt, decise di promulgare una norma chiamata "Reinheitsgebot", che in tedesco significa " Decreto di purezza". L'intento era di regolamentare la produzione e la vendita della birra in Baviera. Furono indicati come i soli ingredienti da utilizzare per la produzione il luppolo, orzo e acqua.  E fissò il prezzo di vendita della Birra.

Questa legge è ancora oggi alla base della preparazione della Birra tedesca in baviera, anche se è possibile aggiungere altri ingredienti come il lievito.

Oggi esistono diverse tecniche per produrre la Birra, rendendola una bevanda tra le più amate e consumate nel mondo, grazie alle sue innumerevoli e varie caratteristiche che la fanno considerare un alimento sano.

Quando oggi beviamo una Birra, dobbiamo sapere che alla base ci sono gli stessi ingredienti utilizzati 7000 anni fa, un viaggio nel tempo ogni qualvolta alziamo un boccale di Birra!!!.


giovedì 14 gennaio 2021

QUIZ SUL MONDO DEL VINO E NON SOLO!!

CLICCATE SULLA FOTO!!!! 


CONOSCI IL MONDO DEL VINO?

METTITI ALLA PROVA 

CON IL TEST BREVE 

CHE HO PREPARATO PER TE!!!!

RICEVERETE  SUBITO IL RISULTATO!!!!!




martedì 12 gennaio 2021

STORIE DEI GRANDI ENOLOGI

 GIORGIO GRAI


"Un costruttore di vini così grandi da doversi inginocchiare al cospetto di un suo Pinot Bianco"
affermazione di Andrej Tschelistcheff, padre della viticoltura californiana

Buon bere a chi legge!!

Uno dei più grandi Enologi Italiani di sempre, un personaggio di caratura internazionale, considerato il Re dei vini Bianchi, definito uno dei migliori "Nasi del Mondo".

Nasce a Bolzano nel 1930 nell'albergo di famiglia il "ROMA" nella camera n. 43. Si definiva un italiano tra i tedeschi e un tedesco tra gli italiani. 

Fin da bambino si appassiona alla cucina e un passo alla volta ne apprende i segreti. Inizia gli studi in agricoltura specializzandosi in viticoltura ed enologia, diventate in seguito le sue passioni.

Il padre aveva una personalità molto complessa e bizzarra era scultore e pittore, alla fine della prima guerra mondiale fu costretto a cambiare il cognome da Krainz a Grai, ed è da lui che il figlio ha ereditato il piacere verso le cose belle dell'arte e della vita.

Grai ha girato il mondo, ha vissuto in Inghilterra, Germania e Svizzera lavorando presso alcuni tra i più prestigiosi ristoranti, dove ha imparato a conoscere  il vino più che alla scuola di enologia.

Personalità forte ed autorevole, non ha mai omesso la sua opinione neanche di fronte a Chef di fama internazionale, grandi produttori di vini o personalità accademiche che gli chiedevano un autorevole parere. Per tutto questo era contemporaneamente odiato, riverito, acclamato e amato, faceva nascere invidia in alcuni suoi interlocutori, è l'insieme di queste emozioni che il suo  modo di essere generava, gli procurava un enorme piacere. A dimostrazione del suo carattere schietto e diretto, Mario Soldati nel suo famoso libro "Vino al Vino"descrive uno scontro verbale avuto con Giorgio Grai in occasione del "Congresso Vitivinicolo di Firenze", dove Soldati asserì che amava prediligere i cosi detti vini senza etichetta, quei vini che non venivano prodotti dai Consorzi o dalle Cantine sociali. Su questa affermazione Grai lo accusò di avere dei pregiudizi.

Aveva due passioni, al primo posto c'era l'enologia, al secondo il mondo dei motori. E' stato un pilota professionista negli anni '60-'70 correndo per la Lamborghini, partecipando a diverse competizioni come il Rally dei Fiori, Rally dell'Elba, dei Colli Orientali, di Sardegna, al Rally d'Italia, al Semperit ( Austria), al Rally di Montecarlo correndo per alcune scuderie venete come la San martino, la San Marco di Venezia e la Palladio di Vicenza.

La sua carriera nel mondo del vino inizia nel suo wine bar "Edy Bar" a Bolzano. Entrò nella Associazione Enotecnici dove arrivò a ricoprire il ruolo di Vice Presidente e divenne Vice presidente dell' Unione Internazionale degli Enologi. Ha collaborato con riviste e giornali enogastronomici.

E' stato consulente di case vinicole piemontesi come Gancia e Betasiolo, della veneta Bertani, della marchigiana Bucci. Il New York Times lo ha definito " Artist composer-winemarker". Nel 2014 ricevette il riconoscimento " Luigi Veronelli" definendolo un lungimirante e visionario, capace di anticipare di decenni molti aspetti dell'enologia di oggi.
Fino alla fine ha lavorato come enologo, produttore e consulente di cantine vinicole italiane e francesi.

Un decennio fà dichiarò che per fare un ottimo vino si deve seguire con la massima attenzione tutta la sua fase di lavorazione. La natura è qualcosa di perfetto ma è la  scarsa attenzione che pone l'operatore a decretarne i difetti o gli errori. Sui vini biologici era favorevole se prodotti seguendo i disciplinari, ma se si trovano in prossimità di una strada ad alta percorrenza, ne annulla la qualifica di biologico in quanto avremo un vino carico di piombo.

Per Giorgio GRAI la vinificazione in bianco e in rosso aveva dei concetti ben definiti. L'uva bianca generalmente è più fragile, più difficile, quindi se si sbaglia si perdono gli aromi ed i profumi mentre il rosso è più robusto. Un vino bianco deve essere più armonico, elegante, più morbidezza ed avere grandi profumi freschi , aggressivi, immediati, piacevoli al contrario dei rossi che con i tannini, polifenoli e gli antociani hanno uno spettro più ampio, compatto e spesso. Ottenere l'eleganza è più complicato che non tirar fuori la robustezza.

Grai nel valutare un vino riconosceva una maggiore importanza al territorio ed alla mano dell'uomo che non al vitigno.

Si presentava con un biglietto da visita che cosi citava:
" dottore di tutto, cavaliere di buon gusto e ingegnere nell'arte di cavarsela"

Giorgio Grai è morto a Bolzano il 30 ottobre 2019, all'età di 89 anni, non averlo potuto conoscere è un difetto per il quale non esiste un rimedio, questo è stato scritto in sua memoria.





 







venerdì 8 gennaio 2021

PARLIAMO DI CANTINE......

ITALO CESCON 


Buon bere a chi legge!!!

Questa realtà vitivinicola si sviluppa in 95 ha di vigneti nella pianura della Doc Piave per dare origine a vini bianchi e rossi fermi, accompagnati dallo scorrere del fiume Piave e 15 ha nelle Colline di Valdobbiadene.

I vini del Piave presentano caratteri diversi tra loro, in quanto l'area ha una grande varietà di terreni e microclimi ed i vini sono prodotti con vari vitigni internazionali a bacca nera Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero e vitigni come il Marzemino, Refosco ed il più rappresentativo di queste terre il Raboso I vitigni a bacca bianca che vengono coltivati sono il Glera, Pinot Grigio, Chardonnay e Pinot Bianco ed in misura minore Friulano, Verduzzo Trevigiano  Sauvignon. Il vino bianco in questa zona molto apprezzato è il Manzoni Bianco, nato negli anni '30 dalla grande competenza  e capacità del Prof. Luigi Manzoni della Scuola di Enologia di Conegliano,  dove diede inizio a studi per il miglioramento genetico della vite ed ebbe l'intuizione di incrociare per impollinazione Riesling Renano e Pinot Bianco

La storia di questa famiglia rappresentativa del territorio della Marca, inizia nel lontano 1957 grazie all'impegno ed alla tenacia di Italo Cescon insieme alla moglie la Sig.ra Chiara. Negli anni portarono avanti le idee, i segreti ed i fondamenti di una famiglia dedita alla viticoltura ed alla produzione di vini fin dai tempi del Nonno Domenico, che produceva vini per le famiglie della Borgata.

Italo, figlio di Domenico, subito dopo il servizio militare decise di impegnarsi in quel mondo ed iniziò con l' "Enoteca Italo Cescon ", vendendo prevalentemente vino in bottiglia alle osterie e ristoranti della zona. Ebbe l'intuito di creare un' etichetta in carta paglia, scritta a mano e su cui dominava il TRALCETTO. Poteva sembrare una presentazione spartana, ma si dimostrò portatrice di unicità ed è ancora presente ai giorni nostri.

Il Tralcetto nasce grazie alla mamma, la Sig. ra Anna, che trovandosi a passeggiare nelle campagne raccolse tra i tralci della potatura un legnetto nodoso che poi lego con un nastrino al collo della  bottiglia, un gesto semplice, carico di dolcezza che regalò all'azienda un simbolo identificativo.

Nel 1967 successivamente ai tragici eventi del 1966 rappresentati dalla piena del Piave che procurò ingenti danni all'azienda, si decise di trasferirsi nell'attuale sede a Roncadelle di Ormelle (TV), anche perchè l'attività stava crescendo e necessitava di una sede logistica più ampia.

Negli anni settanta viene fatto il primo passo significativo per quanto concerne  la conquista di nuovi mercati importanti europei come la Germania, Svizzera e la Francia.

Negli anni ottanti, continua questa impetuosa cavalcata, con una ulteriore rivoluzione che porta alla nascita del vigneto de "LA CESURA", una Cru per i vini della DOC Piave, prodotti con gli autoctoni Raboso ( Raboso DOC Piave)  e Manzoni ( Manzoni Bianco 6.0.13) che hanno ottenuto diversi riconoscimenti in ambiti internazionali.

Negli anni novanta arriva la nuova generazione, rappresentata dai figli di Chiara e Italo, che salgono decisamente in sella, dimostrando che un albero che nasce con radici forti e arbusto solido, può solo generare ottimi frutti. Gloria, Graziella e Domenico sono stati portatori sani di nuovo entusiasmo, incentivando la ricerca e l'innovazione per riuscire a continuare nella conquista e consolidamento di vecchi e nuovi mercati.

Una storia di oltre cinquant'anni, dove ancora oggi si possono ritrovare lo stesso entusiasmo, la stessa passione e competenza che si riflette nei loro vini.

Vi indico tre tra i principali vini prodotti da questa cantina:

RABIA vitigno Raboso Piave da coltivazione biologica, vino rosso, fermo e secco. Per 10 giorni si esegue una pre-fermentazione a freddo in anfora, seguono 30 giorni di fermentazione malolattica successivamente altri 11 mesi di un ulteriore macerazione in anfora. Matura per 24 mesi in Tonneaux. Affinamento in bottiglia minimo 6 mesi, in pratica un percorso di minimo 3 anni.

AMARANTO 72 taglio bordolese e Raboso al 10%, che danno vita ad un vino elegante con sentori fruttati intensi di un bouquet armonioso. Matura 18 mesi in Tonneaux, precedentemente i mosti subiscono un salasso del 20%, ed una macerazione di 25 giorni.

MADRE Manzoni Bianco biologico, pressatura soffice di uve raccolte a mano, segue fermentazione in cemento per poi completarsi in legno. Si affina sui propri lieviti fino al mese di marzo e completa la maturazione in bottiglia per minimo 1 anno.





giovedì 7 gennaio 2021

FORMAGGI IN CUCINA........

FONDI DI CARCIOFO 

CON PROSCIUTTO E PIAVE MEZZANO


Ingredienti per 4 persone :
  • 8 fondi carciofi ( si possono trovare già pronti in commercio);
  • formaggio Piave mezzano D.o.p.;
  • 1 fetta intera di prosciutto alla brace spessa 1 cm circa;
  • aglio 1 spicchio;
  • prezzemolo q.b.;
  • Olio di Oliva q.b;.
  • sale e pepe.
Procedimento :

Prendere i fondi dei carciofi e metterli in una teglia da forno con un filo di olio di oliva ed uno spicchio di aglio intero. 

Mettere la taglia sulla fiamma diretta per una ventina di minuti. Si raccomanda di tenere a fiamma bassa. Dopo due minuti che avrà iniziato a dorarsi l'aglio toglierlo ed aggiungere un bicchiere e mezzo  di acqua calda. 
Si raccomanda di stare attenti all'aglio di non farlo bruciare altrimenti rilascia un sapore amaro.

Prendere la fetta intera di prosciutto alla brace e tagliarla a dadini. Mettere i dadini di prosciutto  insieme ad una manciata di prezzemolo e tritare il tutto. Aggiungere sale e pepe q.b..

Prendere la teglia dove avevamo riposto i fondi d carciofo, che devono essere cotti ed iniziare a riempirli con il tritato di prosciutto e prezzemolo. 

Inserire la teglia nel forno ad una temperatura di 180° per 10  minuti, dopo porre su ogni fondo di carciofo il Piave Mezzano. 

Quando il formaggio si sarà fuso ed avrà fatto un leggera crosticina dorata sono pronti!!

Buon appetito a chi legge!!!!

    










 

lunedì 4 gennaio 2021

LE DONNE DEL VINO...

                        MADAME VEUVE CLICQUOT PONSARDIN


" Donne forti come un uragano, tenaci e determinate. 
Donne che devono sempre lottare per riuscire ad emergere, che non si fermano davanti a niente!. 
Donne che riescono sempre a fare la differenza!!"

Buon bere a chi legge!!!

Dal 1972 è stato istituito il riconoscimento dedicato a "MADAME VEUVE CLICQUOT", per celebrare nel mondo le Donne che hanno saputo con il loro impegno, determinazione e lavoro, essere espressione della personalità e dei valori di Madame Clicquot Ponsardin. 

Chi era questa Grand Dame?
Si chiamava Barbe Nicole figlia di Nicolas Ponsardin il più ricco commerciante di tessuti di Reims nominato Barone da Napoleone I  nel 1813. Nata a Nantes (FR) il 16 dicembre 1777, possedeva un temperamento ardente, acuto spirito commerciale dato dalla predilezione per i calcoli matematici e predisposizione per le pubbliche relazioni. 

Tutto ebbe inizio nel 1772, quando Philippe Clicquot-Muiron un commerciante di tessuti, aprì un negozio per la vendita di vini a Reims, nella regione Champagne-Ardenne. I vini erano un regalo che veniva fatto ai clienti che acquistavano le sue stoffe, ed i primi vini erano rossi e secchi. Il suo potenziale concorrente per il commercio dei tessuti a Reims era Nicolas Ponsardin il padre di Nicole

Philippe Clicquot-Muiron avendo compreso che combattere il rivale sarebbe stata dura, decise di invitare il proprio figlio Francois a recarsi a far visita alla famiglia Ponsardin, per valutare la possibilità di un eventuale matrimonio con la figlia di quest' ultimo.

I giovani ragazzi si conoscono, si piacciono e si sposano nel 1798. La cerimonia viene celebrata in una cantina, in quanto durante il periodo della Rivoluzione Francese le cerimonie non si potevano svolgere nelle Chiese. Dal loro matrimonio nasce una figlia Clementine.

Francois decide di seguire l'attività di produttore di vini, continuando gli esperimenti che il padre aveva intrapreso nel 1775 per produrre un vino Rosé. Assunse Louis Bohne come commesso viaggiatore in tutta Europa per commercializzare i suoi vini. Francois viaggiava al seguito delle truppe Napoleoniche, con il carro carico del suo vino, nel tentativo di farlo conoscere alle corti europee, ma nel 1805 una febbre fulminante o un  suicidio dovuto alla difficile condizione economica dell'attività, né causò la morte.

Il suocero chiese a Nicole se era intenzionata a vendere l'attività del vino e di ritirarsi. 
Lei decise di affrontare quella difficile sfida, in un periodo storico dove le donne vivevano all'ombra dei mariti é complicato per il commercio marittimo e terrestre, a causa delle controversie tra gli Stati Europei. 
Iniziò a studiare le tecniche di viticoltura, produzione, tipologie di tappi e volle conoscere coloro che li fornivano.

Louis Bohne nel frattempo viene inviato da Madame Veuve Clicquot Ponsardin in Russia per trovare uno sbocco commerciale in una terra ancora vergine, ma ancora in conflitto con Napoleone e quindi soggetta ad embargo ovvero al divieto di poter esportare prodotti nei loro territori.

Nel 1810 Madame crea il 1° Champagne millesimato, ovvero fatto con uve della stessa annata.

Nel 1811 si ha un annata eccezionale anche per il passaggio di una cometa sui cieli della Champagne, che viene interpretata come un buon auspicio, che dà origine a "Le Vin de la Comète", che tre anni dopo le servirà per lanciare il suo vino in Russia.

Nel 1814 dal porto di Le Havre salpa una nave battente bandiera Olandese con destinazione San Pietroburgo. Trasporta un carico di caffè per conto di Madame Clicquot Ponsardin, ma in realtà all'interno di ogni bussolotto di caffè viene messa una delle 10350 bottiglie di Champagne che ne decreteranno un incredibile successo alla corte dello Zar.

Lo Champagne che si produceva era molto dolce, presentava sedimenti e bollicine grossolane.
 
Nel 1816 nasce la Table de Remouage (successivamente  chiamata Pupitre), fondamentale in quanto fa nascere uno Champagne di limpidezza cristallina.

Nel 1843 Madame Veuve Clicquot Ponsardin è la donna più ricca d'Europa e decide di costruire il Castello di Boursalt, dove si ritirerà e morirà all'età di 89 anni.


Ha ricevuto il riconoscimento da parte di tutte le altre maison di
"GRAND DAME DE LA CHAMPAGNE"
per le innovazioni da lei apportate nella produzione dello Champagne.

Buon bere a chi ha letto! che la vita vi sorrida!!!

giovedì 31 dicembre 2020

TANTI AUGURI!!!

 FELICE ANNO NUOVO!!!!

BUON 2021!!!


che si porti via in un sacco questo maledetto 2020!

Con il Nuovo Nuovo deve arrivare la serenità e la carica per riprenderci le Nostre Vite!

Un abbraccio a tutti coloro che hanno perso un loro caro, e alle persone che hanno difficoltà nelle loro attività.

BUON BERE A TUTTI!!!


mercoledì 30 dicembre 2020

CENNI DI VITICOLTURA Parte 2

 

LAVORI IN VIGNA


Buon bere a chi legge!!!


Dal mese di agosto ai primi giorni di novembre si svolge la vendemmia, l'atto finale di un anno di duro lavoro in vigna.  

Ma quali sono le operazioni che devono essere svolte, per far si che si arrivi al momento della raccolta dei frutti?. 

Si inizia circa alla metà di novembre con la concimazione e aratura del terreno, segue la  potatura invernale e la legatura, successivamente in primavera si effettuano i trattamenti antiparassitari e nel mese di maggio si inizia la potatura verde e si conclude con la vendemmia ed il ciclo riprende la sua strada.


POTATURA INVERNALE O SECCA




Quando osserviamo il nostro calice di vino, visualizziamo nella mente il grappolo d'uva, le mani che lo raccolgono durante la vendemmia, le cantine operose con i loro tini, le vasche, le botti e le bottiglie....., ma non si pensa alle fasi che precedono la vendemmia, che sono cariche di sacrifici, timori e speranza.

La prima di queste è la Potatura invernale o secca, il primo più importante passo dove si determina cosa accadrà alla vigna, alla pianta, al frutto ed al vino. 

La potatura viene fatta rigorosamente a mano, prima sui vitigni tardivi e poi su quelli precoci. Si esegue durante il periodo di riposo della vite, ha lo scopo di rimuovere il 90% della crescita dell'anno precedente, per mantenere una costante produzione ed un equilibrio armonioso in vigna. 

Deve essere terminata prima del Pianto della Vite, che si verifica nel mese di marzo.

La potatura può essere Corta, Lunga o Mista a seconda di quante gemme si vogliono lasciare sul tralcio. E' una scelta molto importante per la gestione della vigna, in quanto ne determina sia la qualità che la quantità. 

Il clima è il principale fattore che determina la tipologia di potatura, ma si deve anche considerare il tipo di vite ed il metodo di allevamento

Sulla pianta notiamo degli internodi dove si trovano le gemme, da cui si svilupperà il fiore ed infine il grappolo......




Le gemme che si trovano all'inizio del tralcio germogliano prima di quelle che sono alla fine.

Il Clima caldo o freddo condiziona molto la vita della vigna, per questo lo si deve tener in considerazione nella scelta del tipo di  potatura corta o lunga.

Nei Climi Freddi è preferibile un tipo di Potatura Lunga, dato che le prime gemme (dette Prossimali), quelle all'inizio del tralcio, si sviluppano in primavera in un momento non ancora favorevole in quanto la pianta non è ben nutrita, ma neanche quelle alla fine del tralcio se la passano meglio perchè si sviluppano troppo tardi in estate. Le migliori per questo tipo di clima e potatura sono le gemme intermedie. Nella potatura lunga in genere si lasciano circa 8-12 gemme per tralcio.



La Potatura Corta si utilizza per climi caldi dove le condizioni sono subito buone e quindi le prime gemme sono più fertili, ma non bisogna lasciarne troppe in quanto si avrebbe troppa produzione a discapito della qualità.



La Potatura Mista con tralci tagliati lunghi e corti, viene eseguita per determinate forme di allevamento (Guyot), per avere sia tralci fruttiferi e per rinnovare le parti legnose.



Buon bere a chi ha letto!!!!









Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca

  Il Piemonte, culla di tradizione vinicola, è ricco di vitigni autoctoni e internazionali, che contribuiscono alla produzione di alcuni dei...