giovedì 25 agosto 2022

IL GIRO DEL MONDO CON IL CALICE IN MANO... FRANCIA parte 2 Borgogna

 

FRANCIA

parte 2

BORGOGNA

Buon bere a chi legge…

Le zone vitivinicole della Francia sono:

( i dati relativi alle superfici vitate sono del 2016)

- Champagne 23000 ettari;

- Alsazia 16000 ettari;

- Valle della Loira 44000 ettari;

- Borgogna 47000 ettari,

- Jura, Savoiee Bugey 5000 ettari;

- Bordeaux 114000 ettari;

- Sud ovest 52000 ettari;

- Rodano 76000 ettari;

- Languedoc 196000 ettari;

- Roussillion 26000 ettari;

- Provenza 38000 ettari;

- Corsica 6000 ettari.

BORGOGNA

E' una delle regioni vinicole più antiche del mondo, si suddivide in diverse zone:

- a sud di Dijon troviamo la Coté d'Or  ( Chardonnay e Pinot Noir), a sua volta formata dalla Coté de Nuit a nord e dalla Coté de Baune a sud;

- a est di Auxerre  incontriamo la zona di Chablis ( Chardonnay);

- a ovest di Avallon abbiamo la piccola zona di Vézelien;

- a sud della Coté de Baune possiamo trovare la minuta Coté du Couchois;

- a sud di Chagny abbiamo la Coté Chalonnais con i suoi vini rossi e bianchi;

- continuando a sud troviamo i vini bianchi del Maconnais tra le città di Tournus, Cluny e Macon;

-nel sud della regione e a sud del Maconnais abbiamo il Beaujolais.

In questa regione la qualità dei vini è molto legata al fattore umano, inoltre grandi vigneti posseduti da un solo proprietario sono molto rari, anzi si trovano molti piccoli proprietari ciascuno dei quali possiede piccole estensioni, come ad esempio i 50 ettari del Clos de Vougeot ( Coté de Nuit) che sono suddivisi tra 80 coltivatori.

In Borgogna troviamo 80 AOC riferite ad aree geografiche ben definite.

Nel prossimo post inizieremo a parlare nel dettaglio delle singole zone vitivinicole iniziando dalla Coté d’Or che si trova nel cuore della Borgogna e dove si producono vini rossi e bianchi secchi tra i più conosciuti e costosi nel modo. IL suo territorio è una miscela di calcare, marna e argilla. ( per chi volesse maggiori informazioni sui terreni https://viniformaggidelveneto.blogspot.com/2021/05/cenni-di-viticoltura.html)

Il Clima presenta estati umide e parzialmente fresche, ma con i cambiamenti climatici degli ultimi anni si presentano spesso molto calde. I principali vitigni presenti in questa zona sono principalmente il Pinot Noir ed il Chardonnay ed in minima parte il Gamay e l’ Aligoté.

#viniformaggidelveneto

#vini


sabato 16 luglio 2022

STORIE, LEGGENDE ED ANEDDOTI SUL VINO

 Capo di Stato

Buon bere a chi legge!!!

Oggi vi racconto la storia di un vino per me fantastico.

Siamo nel Montello a Venegazzù località della provincia Trevigiana. Il Montello è un museo enogastronomico e storico a cielo aperto. Sul suo territorio sono state scritte e raccontate gloriose pagine della Prima Guerra Mondiale ed è la culla di grandi produzioni di vino con stile taglio bordolose.

L’Azienda Agricola Conte Loredan Gasparini è colei che ha fatto nascere questo grande vino. Lo definisco “Grande” perché oltre ad esserlo in degustazione, gli è stato anche riconosciuto a livello internazionale ed è inserito nel celebre libro della famiglia Vrinat, proprietaria del famosissimo pluri stellato (3 stelle) ristorante di Parigi, dove hanno indicato i 100 vini da leggenda!. In questo elenco si trovano Petrus, Dom Perignon, Chateau d’Yquem, Romanèe -Conti, Krug, Sassicaia, Sperss di Gaia, Brunello di Montalcino di Biondi Santi e il Capo di Stato.

Si caratterizza anche per le sue etichette che hanno una loro storia. Era l’anno 1960 quando nasce questo nettare di Bacco ed era denominato “Venegazzù Rosso della Casa”. Il Conte Loredan Gasparini decise di produrre una riserva di questo vino, che in breve tempo lo si poteva trovare a Venezia durante gli eventi più importanti nei migliori Ristoranti ed Hotel.

Nella metà degli anni sesanta, il Presidente Francese Charles De Gaulle e sua moglie Yvonne si trovano a Venezia in occasione di una visita alla Biennale. La sera è stata organizzata una cena presso l’ Hotel Gritti dove è stato servito il “Venegazzù Rosso della Casa Riserva”. Al momento dei convenevoli discorsi il Presidente Francese prende la parola ed inizia ringraziando i suoi ospiti per avere avuto la creanza e l’attenzione di fargli trovare un grande vino francese al tavolo. A quel punto il Conte Loredan Gasperini si alza è gli fa presente che quel vino è Veneto e lo produce lui. Il presidente De Gaulle rimane sorpreso e si congratula con il Conte.

Per ricordare quell’evento il Conte decise di chiamare, quella riserva del Venegazzù Rosso della Casa, “Capo di Stato” in onore del Presidente Francese. Ma non si limitò solo a questo chiese al pittore padovano Tono Zancarano di disegnare due particolari etichette per le bottiglie che avrebbe inviato in dono al Presidente ed a sua moglie, la Signora Yvonne.

Le due etichette rappresentano la figura di un uomo con delle rose in mano e riporta la scritta “des roses pour Madame” dedicata ovviamente alla Signora Yvonne, e per il Presidente De Gaulle un etichetta che raffigura una Donna con il seno scoperto e la frase ” … et pour Monsieur la Bombe “ con ovvio riferimento ai seni della donna.

Se vi è piaciuta questa storia condividetela e cliccate su mi piace.








venerdì 20 maggio 2022

Distillati

 

I DISTILLATI

Buon bere a chi legge!!!

Che cosa sono i Distillati?

Sono bevande ottenute in seguito alla distillazione di un liquido, quasi sempre vegetale, in cui sono presenti zuccheri fermentati.

I Distillati vengono prodotti utilizzando frutta, vino, cereali, tubero o radici e sono miscele di acqua e alcol.

Una volta ho avuto il piacere di visitare la distilleria Capovilla a Rosà (VI) ed ho incontrato il Sig. Capovilla, persona unica e carica di passione per i suoi distillati, il quale mi disse io posso tirare fuori grappe di qualità da qualsiasi prodotto esiste in natura….ed è vero!!!!

La Distillazione risale ai tempi degli Egiziani e Babilonesi che li producevano dal vino e dal sidro, i Greci la usavano per ricavare acqua potabile dal mare e poi utilizzata dagli arabi e dai romani.

Nel medioevo a Salerno si utilizzava la distillazione per uso medicinale estraendo acquavite dal vino.

Tra il 1500 e 1600 i monaci iniziarono a utilizzare la distillazione per ricavare alcol e oli essenziali per curare, ed inseguito grazie al loro piacevole sapore iniziarono ad essere utilizzati per il consumo allegro.

In seguito i francesi iniziarono a produrre distillati di vino e nacquero il Cognac e l’ Armagnac, in Italia la nostra amata Grappa e in Spagna il Brandy.

In seguito si scopri che per dare ai distillati maggiore eleganza, fragranza, gusto e qualità bisogna farli invecchiare in barrique.

Nella Francia del Nord , Normandia, fece la sua presenza il Calvados che sarebbe un distillato di mele, nella zona dei Balcani troviamo lo Slilovitz conosciuto anche con il nome di Rakia distillato di prugne. In seguito fecero capolino il Whisky, il Gin e la Vodka grazie all’eccessiva produzione di cereali e patate.

Il Rum, proveniente dal Centro America, deve la sua nascita alla scoperta della canna da zucchero, mentre negli Stati Uniti videro la luce il Bourbon, il Corn ed il Rye Whisky derivati dalla segale e granoturco.

martedì 18 gennaio 2022

CENNI DI ENOLOGIA... I VINI ROSATI

I VINI ROSATI

Buon bere a chi legge!!!

I vini possono essere Rossi, Bianchi, Orange ed anche Rosè. Bene oggi vi parlerò dei questi ultimi.

I vini Rosati sono prodotti in tre modi:

1° vinificazione in rosso di uve rosse con bassa pigmentazione;

2° miscela di vino bianco o rosso o di uve bianche e rosse, procedimento vietato in Italia;

3° in bianco di uve rosse.

I vini rosati derivano da uve rosse che vengono lasciate a macerare con le bucce per poco tempo , in questo modo assorbono poco tannino.

Rispetto ai vini rossi sono poco corposi e leggeri al palato, ed anche il colore è meno intenso dei vini rossi.

Le tonalità dei colori di questi vini variano dal :

  • Rosa tenue che ricordano i petali della rosa;

  • Rosa cerasuolo il colore della ciliegia in fase di maturazione;

  • Rosa chiaretto si avvicina al colore rosso;

  • Buccia di cipolla il colore della buccia della cipolla color rame o della grondai appena installata.

( fonte scheda degustazione vini FISAR)

Una curiosità sull’etichettatura di questi vini arriva dall’America dove sull’etichetta viene riportata la dicitura ”white” seguito dal nome del vitigno utilizzato per fare vini rossi come il “White Zinfandel” che se lo si osserva è rosato. Questi rosè denominati “white” sono dolci .

PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE

I vini rosati si ottengono attraverso la vinificazione in rosato, ovvero con una macerazione delle bucce con il mosto per tempi brevi, dalle 8 alle 30 ore a secondo dell’intensità del colore che si vuole ottenere, ma soprattutto in base alle tecniche di lavorazione e dal tipo di uve utilizzate. La lavorazione procede come per i vini bianchi. Come abbiamo scritto precedentemente si ottengono vini leggeri, poco tannici, discreta presenza di profumi e poco colorati.

QUANDO BERE UN ROSE’

Quando vi viene voglia di ghiaccio in un vino;

Nelle serate calde dove un rosso potrebbe essere impegnativo;

Salumi e piatti a base di carne di maiale e carni bianche;

Quando al ristorante lei sceglie pesce e lui carne;

Accompagnano i crostacei;

Come aperitivo va sempre bene.

PER FARSI UN IDEA DI COSA POTER BERE…

Esistono in commercio tante scelte per quanto riguarda i vini Rosati vi indico alcuni tra i più conosciuti:

  • Bardolino Chiaretto Doc;

  • Lagrein Kretzer Doc;

  • Oltrepò Pavese rosato Doc;

  • Garda Doc Classico Chiaretto;

  • Cerasuolo d’Abruzzo superiore Doc;

  • Tintilla del Molise Doc rosato;

  • Cirò Doc rosato;

  • Salice salentino Doc rosato;

  • Terre di Cosenza Doc rosato.


martedì 30 novembre 2021

RACCONTIAMO I NOSTRI FORMAGGI....MORLACCO P.A.T.

 “ Morlacco P.A.T.”

Buon Formaggio a chi legge!!!

Il Morlacco è un formaggio che viene prodotto 18 malgari tra i 1200 e i 1500 metri di altezza nell’area del Monte Grappa e comprende diversi comuni delle province di Vicenza, Treviso e Belluno,

Il Morlacco o Burlacco è un presidio Slow food ed è un formaggio che ha legato la sua origine al tempo passato dove una volta veniva fatto stagionare ricoperto dalle argille di Possagno o sotto al letame. Oggi viene fatta la stagionare nelle malghe del Monte Grappa.

E’ un formaggio magro, stagionatura breve, pasta molle ma con intensa aromaticità, uno dei pochi ad avere questa caratteristica.

La sua stagione di produzione va dal mese di giugno a settembre, si utilizza latte di vacca, di presenta con forma cilindrica a facce piane o leggermente convesse, del diametro che varia dai 30 ai 50 cm, con scalzo ( la parte laterale della forma) convesso e alto 10 cm circa, il peso della forma varia dai 4 ai 10 kg. La sua crosta è morbida, e presenta delle rigature date dai canestri in cui viene tenuta la forma ed è di colore giallo paglierino. La pasta è morbida, di colore bianco, con un occhiatura fitta e dimensione media fine, ben distribuita.

Si produce lasciando il latte della munta serale a scremare per affioramento ed il mattino successivo fatto riscaldare ad una temperatura di 35-40° e viene aggiunto il caglio di vitello. La cagliata presamica, viene rotta alle dimensioni di una noce, per poi essere agitata e riscaldata a 39°-40°. L’estrazione avviene in canestri o fuscelle canestrate. In seguito viene effettuata la salatura o in salamoia o a secco. Periodo minimo di maturazione 20 giorni.

Formaggio da mangiare con la polenta ma si può utilizzare anche come ripieno per i gnocchi

Come viene fatto il formaggio

domenica 26 settembre 2021

 

BIRRA

LE MATERIE PRIME

Acqua”

Buon bere a chi legge!!!

senza acqua non esiste vita, l’elemento su cui viene modellata”

senza acqua non esisterebbe la Birra!!!”

Iniziamo dando alcune informazioni su un elemento semplice con cui abbiamo contatti tutti i giorni, fondamentale per la Nostra vita ed è alla base per produrre un eccellente Birra.

E’ un elemento trascurato in quanto non si conosce quanto sia fondamentale per la qualità, il sapore e la tipologia di birra che si andrà a produrre.

In un bicchiere di birra possiamo trovare dal 85 al 92% di presenza di acqua….quindi beviamo acqua?!. NO! È solo uno degli elementi base che poi si trasforma introducendo gli altri suoi compagni di viaggio di cui parleremo in un altro post.

Vengono utilizzate unicamente acque sotterranee di falda o sorgente pertanto batteriologicamente pure. In base all’area geografica l’acqua presenta una propria specificità determinata dalla natura del sottosuolo è pertanto ogni zona produce una sua birra tipica.

Quali sono le caratteristiche dell’acqua a cui bisogna prestare attenzione da parte di un Mastro birraio:

  • Ph ( acqua neutra valore Ph 7, valori più bassi acqua definita acida, valori superiori acqua alcalina. Nella produzione della Birra un Ph 5.5 determina un buon ammostamento.);

  • Durezza ( determinata dalla presenza di ioni di calcio e magnesio);

  • Sali minerali.

La differente concentrazione di questi tre elementi determinano il sapore della birra è le fasi di produzione della birra.

I sali minerali disciolti nell’acqua corrispondono a sei elementi fondamentali:

  • Calcio;

  • Magnesio;

  • Sodio;

  • Solfato (Zolfo);

  • Cloruro (Cloro);

  • Bicarbonato (carbonio);

Sono definite “acque dure” quelle ricche dei sopracitati sali minerali, mentre sono “acque morbide” quelle con valori più bassi.

Come concezione generale sull’influenza della caratteristiche dell’acqua si può dare questa definizione:

Le acque morbide o dolci esaltano i profumi del luppolo e gli aromi delicati dei malti chiari, mentre le acque dure ammorbidiscono i malti scuri e smussano l’ astringenza del luppolo.

Altro elemento da non sottovalutare è l ACQUA DI LAVAGGIO, per la pulizia dell’impianto di produzione come le caldaie e di tutte le attrezzature. Infatti in un birrificio è fondamentale la cura della pulizia e delle norme di igiene, in quanto occorre stare attenti anche alla minima contaminazione, per il proliferare di batteri che potrebbero arrecare danni al prodotto finale. In un successivo post andremo a conoscere difetti e malattie delle birre.

https://viniformaggidelveneto.blogspot.com/2021/01/la-birraparte-prima.html

https://viniformaggidelveneto.blogspot.com/2021/03/si-fa-la-birra-buon-bere-chi-legge-la.html

sabato 28 agosto 2021

STORIE DEI GRANDI ENOLOGI....

 

MATTIA VEZZOLA

Buon bere a chi legge!!!




Voglio parlarvi di Mattia Vezzola uno dei più grandi enologi Italiani, che si aggiunge a nomi come Giacomo Tachis, Giorgio Grai, Carlo Gancia e molti altri di cui andremo a scrivere nei prossimi post. 

Siamo sulle sponde bresciane del Lago di Garda, che Vezzola ama definire sponde Dannunziane, ci si trova di fronte ad uomo dal portamento sicuro, da cui traspare un carattere forte che incute soggezione ma che in realtà chiede semplicemente rispetto reciproco e sincerità.

La stessa sincerità che si evidenzia nei vini da lui creati in tanti anni di successi. 

Gli sono stati riconosciuti più volte premi come il miglior enologo italiano, ed anche fuori confine ha ottenuto tale riconoscimento come in Germania. 

Alla domanda che emozione ha provato nel ricevere questi premi, ha semplicemente risposto “ che i premi li danno gli amici distratti al sottoscritto, ma che comunque sono emozioni intense, belle che mi dimostrano che c’è stima e rispetto da parte di tutti i colleghi che rappresentano il presente ed il futuro dell’enologia Italiana”.

Cosa ha fatto nascere in Mattia Vezzola il desiderio di diventare enologo? 

Semplicemente l’imposizione del padre che non voleva sentire parlare della sua voglia di diventare veterinario. Oggi lui ringrazia il padre perché gli ha permesso di intraprendere un percorso di vita che gli ha dato la possibilità di ottenere grandi risultati, ma soprattutto di conoscere il territorio di tutti i luoghi da lui visitati. 

Il Vino per Vezzola è semplicemente l’interpretazione di una materia , che è l’uva, la quale rappresenta la massima forma di condivisione in quanto ci si confronta , si scambiano conoscenze, si fanno nuove amicizie ed oltre a questo rappresenta la capacità di tramandare la passione ai propri figli per rimanere legati al rispetto e all’amore per la propria terra.

Dal 1981 è Direttore e Enologo di Bellavista ed è titolare della Azienda Agricola Costaripa a Moniga del Garda (BS) che conduce insieme al fratello.

Nel 1973 produce il primo Metodo Classico del Lago di Grada e nel 1984 rivaluta il vitigno Groppello dandogli la dignità e la nobiltà che aveva perso nel tempo.

I vini presenti in azienda vanno dal Rosè che Vezzola tanto considera, ai Rossi, Bianchi e Bollicine:

Rosè: Molmenti, PalmArgentina, RosaMara;

Rossi: Castelline, Campostarne, Maim, Mazzane;

Bianchi: Pievecroce

Metodo Classico M.Vezzola: Crémant, Brut Rosè, Brut, Grande Annata Brut, Grande annata Rosè.

Il consiglio che lui lancia ai giovani che vogliono iniziare questa avventura e di aver sempre voglia di studiare, conoscere, amare questo mestiere ed avere la fortuna di incontrare il mondo.

come sempre....Buon bere a chi ha avuto la pazienza di leggere!!!!!

sabato 7 agosto 2021

PARLIAMO DI CANTINE.......

 

CANTINA MARCO MERLI

Buon bere a chi legge!!!


fonte fotografia: www.portovino.com

Viaggiando viaggiando siamo arrivati sulle colline umbre intorno a Perugia, dove troviamo la Cantina Marco Merli. Esattamente siamo a Casa del Diavolo dove la cantina è nata nel 2002. Qui al timone dell’azienda troviamo Marco aiutato dal papà Enzo, che coltivano 8 ha di vigna, terreni recuperati all’abbandono dove trovano dimora i vitigni della tradizione umbra ed anche vitigni forestieri come il Cabernet ed il Merlot.

Marco Merli nato stilista si è poi convertito alla viticoltura ma quella naturale, dove si usano per la fermentazione solo lieviti indigeni presenti in cantina e le tecnologie utilizzate sono fuori dal vino.

Marco pratica una viticoltura naturale dove la concimazione è di solo letame animale e con la tecnica del sovescio erboso, ovvero il tranciare ed interrare alcune colture erbacee per concimare il suolo, inoltre i trattamenti vengono effettuati solo con l’uso di rame e zolfo.

Tutta questa sua filosofia si trova nelle sue parole “ Per me fare il vino è la trasformazione indotta della materia, senza scendere a compromessi, diciamo che in un buon grappolo d’uva credo ci sia un po' tutto” il suo pensiero o auspicio è “ di riuscire a mettere in bottiglia un vino naturale il più possibile stabile. Oggi qualcuno mette in bottiglia un vino stabile, più naturale possibile ed in questo c’è una grossa differenza”

I vitigni coltivati sono il Sangiovese, Ciliegiolo, Verdello, Trebbiano Toscano un vitigno di 50 anni di vita, Verdicchio ed il Grechetto di Orvieto.

Per concludere i suoi vini sono molto particolari, qualcosa di unico per quanto concerne i contrasti di aromi e sentori, ed anche con strutture dure date dalle note aspre e pungenti che a volte si mettono in mostra.

I vini di questa piccola realtà naturale umbra sono:

BRUCISCO ROSSO, uva Sangiovese, Ciliegiolo, Merlot, Cabernet Sauvignon;

TRISTO bianco, uva Procanico ( sinonimo del trebbiano toscano);

BRUCISCO bianco, uva Grechetto, Malvasia e Procanico;

ZERO DI BABO bianco, uva Sangiovese, Ciliegiolo;

MOSCO bianco, uva Moscato giallo, Procanico.

..e come sempre Buon bere a chi ha letto!!!!!

martedì 27 luglio 2021

LE MIE DEGUSTAZIONI.... GATTINARA!!!

 GATTINARA
D.o.c.g.
PIETRO

2016
Cantina Paride Iaretti


Buon bere a chi legge!!!

Siamo nella provincia di Novara, esattamente a Gattinara nelle loro meravigliose colline, al cospetto di uno dei Vitigni Nobili Italiani, il Nebbiolo che compone questo vino al 100%.
Osservandolo notiamo la sua limpidezza data dall'assenza di particelle in superficie, colore rosso rubino intenso con bordi granato e di consistenza poco denso
Olfatto ci regala un profumo intenso di una carica olfattiva percettibile, schietto perchè privo di difetti olfattivi, un vino fine quindi elegante, la natura dei profumi di fiori secchi (purpurry), prugna matura, ciliegia, tabacco, liquirizia, speziato, pepe nero, lo definirei un vino complesso;
Gustativo si presenta di ottima struttura quindi strutturato, caldo per i suoi 13%, avvolgente pertanto lo si può definire morbido, secco,  con una acidità vestita quindi fresco, sapido e tannico dato dai 36 mesi in tonneau di rovere. Si tratta di un vino equilibrato in quanto i caratteri gustativi sono in equilibrio tra loro.
Sensazioni retro olfattive  nettamente percettibili intenso, la qualità la si può definire fine, molto persistente  pronto per essere bevuto ma con margini di evoluzione.

Abbinamento con Cacciagione, agnello, un arrosto di manzo.

Un bel vino!!!







martedì 13 luglio 2021

FORMAGGI IN CUCINA....

GNOCCHI & MONTE VERONESE


Buon bere e Buon appetito a chi legge!!!

Ingredienti per i gnocchi:

  • 1 kg di patate

  • 300 gr. di farina

  • 1 uovo intero

  • sale

    Ingredienti per il condimento:

  • 200 g di formaggio Monte Veronese D.o.p.

  • Salvia q.b.

  • 150 gr. Burro ( se di malga ottimo)

  • 100 ml di latte intero

Procedura:

Lessare le patate, dopo averle sbucciate schiacciatele ed aggiungete a velo la farina e l’uovo intero.

Amalgamate fino ad ottenere un composto compatto, ricordate di non impastare troppo le patate in quanto si ottengono gnocchi gommosi UTILI SOLO PER GIOCARCI A TENNIS!!!.

In una padella antiaderente fate sciogliere il burro fino a quando non raggiunge un colore ambrato, quindi aggiungete la Salvia e fatela cucinare a fiamma bassa fino a renderla croccante.

In un pentolino mette il latte ed il Monte Veronese tagliato a dadini ed una noce di burro. Una volta che il formaggio si è ben amalgamato, potrete condire i gnocchi che avrete fatto cucinare in acqua bollente. Servite e Buon appetito….ma se qualcuno desidera che si formi una piccola crosticina croccante in superficie , gratinate nel forno a 180°. 

sabato 12 giugno 2021

LE DONNE DEL VINO........

LE DONNE DELLA FAMIGLIA LUNGAROTTI 


Ci troviamo in Umbria, esattamente nelle zone di a sud di Perugia, dove l'azienda ha due cantine a Torgiano e Montefalco.

Alla guida di questa splendida realtà troviamo Chiara e Teresa, accompagnate sempre dalla bella presenza della mamma Maria Grazia.

Chiara è l'amministratore delegato dell'azienda, il suo pensiero riferito al vino è quello di migliorare e progredire ma rispettando sempre le tradizioni, ed è la medesima filosofia della sorella Teresa che è la responsabile del marketing e comunicazione dell'azienda. 

Le due sorelle rivestono ed hanno rivestito ruoli di rilievo nel mondo vitivinicolo:

Chiara Laureata in Agraria, con specializzazione in Viticoltura è stata Consigliere di Federvini e di Unione Italiana Vini, ed altre cariche Accademiche.

Teresa si è Laureata in enologia alla Facoltà di agraria di Perugia e specializzata presso l'Institut d'Oenologie de l'Universitè de Bordeaux. Fondatrice dell'Associazione "Le Donne del Vino", ed è stata la prima donna ad essere ammessa nella prestigiosa  Accadémi International du Vin di Ginevra.

Sono riuscite a portare avanti l'eredità del papà Giorgio uno dei massimi enologi Italiani, ed a continuare la loro gloriosa tradizione legata al vino Rubesco nato negli anni 60 e fiore all'occhiello di questa azienda.

Sono donne che testimoniano quanto sia sempre più rilevante e costruttiva la loro presenza, in un mondo che era prettamente maschile, ma che oggi si è vestito di qualità ed eleganza anche per la presenza femminile che sono portatrici di determinazione, competenza ed eleganza.


Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca

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