D.o.c.g.
I Vini ed i Formaggi sono portatori sani di storia, cultura e sapori. Sono tra i descrittori naturali di un territorio. Un territorio fatto da uomini e donne, tutti con le loro storie, le loro famiglie e la loro fatica per riuscire a fare emergere le singole realtà locali. Presenteremo i Vini ed i Formaggi di questa meravigliosa terra, facendovi conoscere le cantine, i caseifici, i viticoltori e casari che ci regalano innumerevoli emozioni.
martedì 27 luglio 2021
LE MIE DEGUSTAZIONI.... GATTINARA!!!
D.o.c.g.
martedì 13 luglio 2021
FORMAGGI IN CUCINA....
GNOCCHI & MONTE VERONESE
Buon bere e Buon appetito a chi legge!!!
Ingredienti per i gnocchi:
1 kg di patate
300 gr. di farina
1 uovo intero
sale
Ingredienti per il condimento:
200 g di formaggio Monte Veronese D.o.p.
Salvia q.b.
150 gr. Burro ( se di malga ottimo)
100 ml di latte intero
sabato 12 giugno 2021
LE DONNE DEL VINO........
LE DONNE DELLA FAMIGLIA LUNGAROTTI
Ci troviamo in Umbria, esattamente nelle zone di a sud di Perugia, dove l'azienda ha due cantine a Torgiano e Montefalco.
Alla guida di questa splendida realtà troviamo Chiara e Teresa, accompagnate sempre dalla bella presenza della mamma Maria Grazia.
Chiara è l'amministratore delegato dell'azienda, il suo pensiero riferito al vino è quello di migliorare e progredire ma rispettando sempre le tradizioni, ed è la medesima filosofia della sorella Teresa che è la responsabile del marketing e comunicazione dell'azienda.
Le due sorelle rivestono ed hanno rivestito ruoli di rilievo nel mondo vitivinicolo:
Chiara Laureata in Agraria, con specializzazione in Viticoltura è stata Consigliere di Federvini e di Unione Italiana Vini, ed altre cariche Accademiche.
Teresa si è Laureata in enologia alla Facoltà di agraria di Perugia e specializzata presso l'Institut d'Oenologie de l'Universitè de Bordeaux. Fondatrice dell'Associazione "Le Donne del Vino", ed è stata la prima donna ad essere ammessa nella prestigiosa Accadémi International du Vin di Ginevra.
Sono riuscite a portare avanti l'eredità del papà Giorgio uno dei massimi enologi Italiani, ed a continuare la loro gloriosa tradizione legata al vino Rubesco nato negli anni 60 e fiore all'occhiello di questa azienda.
Sono donne che testimoniano quanto sia sempre più rilevante e costruttiva la loro presenza, in un mondo che era prettamente maschile, ma che oggi si è vestito di qualità ed eleganza anche per la presenza femminile che sono portatrici di determinazione, competenza ed eleganza.
lunedì 24 maggio 2021
CENNI DI VITICOLTURA
I TERRENI DELLA VITE
Buon bere a chi legge!!!
La vite nel mondo viene coltivata dal 50° al 30° parallelo a Nord ed il 30° al 40° a sud.
Le viti possono svilupparsi in terreni dove altre colture non riuscirebbero a svilupparsi, quindi hanno la caratteristica di adattarsi a tutti i tipi di terreno, ma uve dello stesso vitigno non danno lo stesso vino se provenienti da terreni diversi.
Il suolo è formato da uno strato superficiale, lavorato dall’uomo, dove trovano dimore la maggior parte delle radici delle piante.
Tre elementi della struttura e della costituzione fisica del terreno sono d tener ben in considerazione :
umidità non deve essere eccessiva, in quanto troppa acqua aumenta la produzione , ingrossando acini e grappoli, rallentandone la maturazione e diminuendone la qualità. Pertanto i terreni permeabili come quelli ciottolosi perché agevolano l’aerazione ed il deflusso delle acque, riflettendo i raggi del sole alle foglie ed ai grappoli e ne trattengono il calore;
acidità influisce su quella del vino ed importante per valutare il tipo di vitigno da impiantare. I grandi vigneti europei si trovano generalmente su terreni alcalini calcarei, mentre i vini californiani di pregio trovano dimora in terreni acidi e neutri;
colore del suolo che ne determina la capacità di catturare, trattenere e riflettere il calore del sole. I terreni più scuri sono più caldi e favoriscono la maturazione del grappolo; mentre quelli più chiari e più freddi ritardano la maturazione del grappolo. Pertanto i suoli scuri sono preferibili nelle zone settentrionali, mentre i chiari nelle zone molto calde.
Si potrebbe concludere affermando che la vite da i migliori risultati di qualità con un clima temperato, con terreni magri, poveri di acqua e di sostanze nutritive, poco profondi e leggeri, permeabili e ciottolosi.
CARATTERISTICHE DEL TERRENO( Mario Fregoni )
ciottolosi e permeabili avremo vini di elevata qualità, alta gradazione alcolica, fini e intensamente profumati;
sabbiosi vini fini, delicati, profumati e poveri di sostanze estrattive;
tendenzialmente argillosi ricchi di estratto, morbidi, di buona acidità e di lunga conservazione;
mercoledì 12 maggio 2021
RACCONTIAMO I NOSTRI VITIGNI AUTOCTONI......
GARGANEGA
giovedì 29 aprile 2021
Cirò
I luoghi del Gaglioppo
di
Giorgio Fogliani
Possibilia Editore
Buon bere a chi legge!
Denominazione faro della Calabria ionica, Cirò sta vivendo una nuova primavera, sospinta da un terroir di valore e da una coraggiosa generazione di vignaioli.
Tre millenni di viticoltura pressochè ininterrotta hanno plasmato l'identità di un territorio e di una comunità ad esso legata da una grande passione e senso di appartenenza.
Passeggiando tra le righe di questo testo, l'autore ci guida alla scoperta di Cirò, in un itinerario che ci porterà dalle asciutte colline argillose dell'entroterra ai floridi vigneti della costa ionica, senza dimenticare gli aspetti storici e sociali.
Il Gaglioppo ed il Greco Bianco sono le uve protagoniste dei tre colori del territorio, conosciuto negli anno ottanta grazie alla famiglia Librandi.
Il Gaglioppo, a lungo erroneamente chiamato amche magliocco, risulta essere un possibile incrocio di sangiovese e mantonico bianco, un vitigno autoctono della Locride, parentela che o renderebbe fratello del nerello mascalese e forse del frappato.
Giorgio Fogliani nato a Palermo nel 1988 e cresciuto a Verona, ha studiato il greco antico e moderno. Dottore di ricerca in linguistica, dopo un periodo trascorso in Francia ha iniziato ad appassionarsi la vino. Vive a Milano dove collabora con alcune riviste e case editrici di ambio enogastronomico.
Buon bere a chi legge!!!!
mercoledì 21 aprile 2021
STORIE, LEGGENDE ED ANEDDOTI SUL VINO......
TINTILIA
Il vino degli innamorati
Buon bere a chi legge!!!
Fino al 1963 si riteneva che le sue origini fossero abruzzesi, ma poi ricercatori e studiosi ne confermarono le origini molisane.
Lo chiamano il "Vino degli Innamorati" perchè la leggenda vuole che intorno all’anno 1300, il primogenito del Conte Carafa si innamori della bellissima figlia di un Luogotenente dell'esercito Borbonico di origini spagnole.
I giovani si piacciono fin da subito, il loro è un amore sincero carico di tutte quelle emozioni che regalano solo felicità nei cuori di coloro che ne vengono colpiti. Decidono di consacrare la loro unione, con uno stupendo matrimonio seguito da un altrettanto fastoso banchetto. Il vino che venne servito ai commensali durante il banchetto nuziale proveniva dalla Spagna e subito tutti lo apprezzarono restandone molto colpiti per il suo intenso e forte color rosso rubino.
Poco tempo dopo il matrimonio la giovane sposa fu colpita da una grave malattia che la portò alla morte. Il giovane Conte distrutto dal dolore non sapeva come fare per mantenere legato a lui il ricordo, voleva che ci fosse un qualcosa di simbolico, di significativo che potesse far comprendere la loro passione. Rammentò di quel vino, che la sua giovane moglie apprezzava e decantava, dicendogli che era come “ Nostro amore rosso come la passione e forte ed intenso come il Nostro desiderio”.
Decise di impiantare le barbatelle di Tintilia nei suoi poderi nei terreni dell’Agro di Ferrazzano tra i comuni di Mirabello e Gildone. Non sapremo mai se è vera questa storia, o se lo è solo in parte ma credo che sia bello bere un calice di Tintilia e cercare di carpire l’essenza dell’amore di quei due giovani sposi.
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E come sempre Buon bere a chi legge!
venerdì 9 aprile 2021
IL GIRO DEL MONDO CON IL CALICE IN MANO.... FRANCIA prima parte
FRANCIA
- Premier Cru;
- Deuxième Cru;
- Troisième Cru;
- Quartième Cru;
- Cinquième Cru.
- Premièr Cru Supérieur classè;
- Premièr Cru classé;
- Deuxièm Cru Classe.
- Premièr Grand Cru classè;
- Gran Cru classè;
- Grand Cru.
mercoledì 31 marzo 2021
La Degustazione ...alcune caratteristiche della valutazione visiva di un vino....
LA TORBIDITA' E LIMPIDEZZA
E
LE LACRIME DEL VINO
giovedì 25 marzo 2021
ENOLOGIA....I VINI ORANGE!!!
ORANGE WINE
Buon bere a chi legge!!!
Che cosa sono gli #orange wine?
Sono vini che fino a qualche anno fa non erano molto apprezzati dai consumatori e considerati un prodotto di nicchia, ma oggi stanno diventando un prodotto di moda apprezzati inizialmente nei wine bar londinesi ed oggi ricercati in diversi parti del mondo come Francia, Spagna, Germania, Stati Uniti e Austria.
Si tratta di una particolare qualità di vini bianchi che vengono vinificati come dei vini rossi, cioè lasciati a macerate sulle bucce. Proprio per questa particolarità le uve devono provenire da agricoltura biologica o biodinamica, dovendo ridurre l’utilizzo di sostanze chimiche per garantire la genuinità del vino.
Il lungo contatto delle bucce, dapprima con il mosto ed in un secondo tempo con il vino contribuisce a creare una corposità di aroma e gusto, che regala un bouquet intenso ed aromatico con note fruttate ed erbacee. Sono vini adatti ad invecchiamenti medio lunghi.
Il processo di macerazione varia da pochi giorni a diversi mesi, in modo che il vino possa acquisire polifenoli, tannini e sostanze aromatiche responsabili del colore orange, che è un giallo arancio con sfumature ambrate che si vanno sempre più ad evidenziare in presenza di un affinamento in legno. Durante la vinificazione bisogna prestare molta attenzione, in quanto i rischi di ossidazione sono molto elevati.
Questa tipologia di vini sono prodotti in diverse regioni italiane tra cui Liguria, Emilia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. In quest’ultima regione troviamo il padre italiano dei vini orange Josko Gravner, la cui cantina merita di essere visitata.
Ma dove sono nati questi vini?
Hanno visto la luce in Georgia, culla della viticultura mondiale, dove venivano fatti macerare in contenitori chiamati Kvevri che erano molto simili alle anfore di argilla che vengono utilizzate oggi.
Sono vini ideali per la cucina orientale specialmente quella giapponese. Possiamo abbinarli a pietanze a base di pesce crudo o affumicato, a carni bianche e piatti a base di verdure. Temperatura di servizio intorno ai 15° per esaltarne gli aromi.
lunedì 22 marzo 2021
LO STRILLONEEEEE!!!
Buon formaggio a chi legge!!!
Formaggi
Italiani, un chip per la qualità, con l’ intento di
migliorare
grazie alla tecnologia la leadership a livello
mondiale!!
Si
chiama Pro Caseus, il microprocessore che permette di utilizzare un
latte migliore in grado di prevedere le
abitudini di un bovino, cercando di controllare le caratteristiche e le qualità del latte, con l'intento di ottenere formaggi alta qualità.
Questo risultato si deve all’Università di Padova ed all’ Intermizoo di Padova.
Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca
Il Piemonte, culla di tradizione vinicola, è ricco di vitigni autoctoni e internazionali, che contribuiscono alla produzione di alcuni dei...
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Il Piemonte è una delle regioni più rinomate in Italia per la produzione di vini di qualità, ...
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