I Vini ed i Formaggi sono portatori sani di storia, cultura e sapori. Sono tra i descrittori naturali di un territorio. Un territorio fatto da uomini e donne, tutti con le loro storie, le loro famiglie e la loro fatica per riuscire a fare emergere le singole realtà locali. Presenteremo i Vini ed i Formaggi di questa meravigliosa terra, facendovi conoscere le cantine, i caseifici, i viticoltori e casari che ci regalano innumerevoli emozioni.
giovedì 17 settembre 2020
RACCONTIAMO I NOSTRI FORMAGGI............AGORDINO DI MALGA
mercoledì 2 settembre 2020
CENNI DI ENLOGIA ....PARTE TERZA
VINO NOVELLO
Buon bere a chi legge.....
I Vini Novelli sono prodotti in modo diverso dagli altri vini.
La tecnica per ottenere il Vino Novello si chiama MACERAZIONE CARBONICA.
Consiste nel porre uve intere e sane in contenitori preventivamente saturati di anidride carbonica, cosi facendo si formano, all'interno del serbatoio, tre fasi:
schiacciamento degli acini in modo naturale,
anaerobiosi liquida ( fermentazione alcolica e lattica ),
acini in anaerobiosi gassosa.
Quindi l'uva viene lasciata all'interno dell'autoclave per circa 5 - 10 giorni, in questo periodo all'interno dell'acino si sviluppa una fermentazione, detta FERMENTAZIONE INTRACELLULARE, formando cosi sostanze aromatiche caratteristiche che si differenziano notevolmente dai vini normali.
Terminata la macerazione, l'uva viene pigiata e diraspata. Si completa poi la fermentazione e si procede con una filtrazione quindi il vino è pronto per essere imbottigliato.
Si ottengono vini leggeri, molto profumati ( fruttati), poco acidi che dopo 4 - 5 settimane sono pronti per essere consumati. In Italia questo vino può essere immesso sul mercato a partire dal 30 di ottobre e comunque entro il 31 dicembre dello stesso anno. Nelle tavole degli Italiani arriva il giorno di San Martino. E' la risposta Italiana al Beaujolais nouveau Francese.
Per la produzione del Beaujolais Nouveau si utilizza esclusivamente uve gamay, mentre in italia si possono utilizzare 60 differenti tipologie di uve ed è obbligatorio solo per il 40 % delle uve l'uso della macerazione carbonica. Questo va a discapito del nostro Vino Novello, in quanto si ha un prodotto meno caratteristico e meno distintivo, ed oltretutto si perdono le caratteristiche varietali di un determinato vitigno. Tutto questo ha fatto si che il vino novello Italiano a perso di una propria caratteristica e pertanto non è più ricercato dagli estimatori. In questo dovremmo imparare dai cugini francesi.
Abbiamo detto che è un vino molto profumato, si possono percepire sentori di violetta, lampone, Iris ed anche bubble gum alla fragola. All' esame visivo presenta un colore rubino con sfumature di color porpora. Il titolo alcolimetrico è di almeno 11°.
Lucio Giunio Moderato Columella, è stato uno scrittore romano di agricoltura, già hai suoi tempi nei primi anni a.c., il vino novello era conosciuto ed era chiamato "Doliores" e veniva subito bevuto. Si conservava nelle celle vinarie, che nelle antiche ville romane erano le stanze dove si tenevano le anfore con il vino dette "doli".
domenica 30 agosto 2020
RACCONTIAMO I NOSTRI FORMAGGI.........ACIDINO
ACIDINO
( Fior di Capra con o senza erbette )
P.A.T.
( Prodotti Alimentari Tradizionali )
Iniziamo il nostro viaggio con questo formaggio poco conosciuto a livello nazionale, ma conosciuto in Veneto.
Siamo sull'Altopiano di Asiago territorio dei Sette Comuni esattamente nel paese di Lusiana dove nel mese di ottobre viene creato questo piccolo gioiello dalla caratteristica forma cilindrica o tronco conica a pasta molle.
Si tratta di un formaggio a coagulazione lattica da latte di capra anche aromatizzato con erbe naturali, come cumino, timo, erba cipollina e crescione, che gli donano delle sensazioni aromatiche particolari.
Cumino Crescione
Erba cipollina Timo
PROCESSO DI LAVORAZIONE
Il latte munto viene filtrato con dei colini di plastica e dei filtri di carta e successivamente pastorizzato a temperatura di 72 °C.
Segue un trattamento termico per portare rapidamente la temperatura del latte a 20 °C.
Si lascia riposare per 15-20 ore in modo da favorire un’acidificazione naturale del latte fino al 18%.
Si aggiunge poco caglio per favorire la coagulazione della cagliata; si agita fortemente con un bastone e si lascia riposare 5 minuti.
La cagliata si deposita sul fondo e viene tagliata in pezzi delle dimensioni di 40x40 cm e raccolta con delle tele, appoggiata su un piano d’acciaio e messa a scolare in fascere di plastica, per la sgrondatura del siero che dura tutta la notte
Il giorno successivo si lavora la pasta con le mani facendo delle formine simili a salsicce, a cui si aggiungono, a seconda della stagione, erbette fresche e aromatiche e sale.
Le formine così ottenute vengono avvolte in pellicole di plastica e messe in frigorifero per essere presto commercializzate.
sabato 29 agosto 2020
CENNI DI ENOLOGIA - PARTE SECONDA
.......PER PRODURRE UN GRAN VINO
Le operazioni di illipidimento o chierificazione del mosto, consiste nell'eliminare la maggior parte delle sostanze sospese nel mosto, ed il nome tecnico è SFECCIATURA.
Diversi sono i sistemi di Sfecciatura:
- Refrigerazione - Filtrazione ( tradizionale e sottovuoto)
- Centrifugazione - Chiarificazione ( aggiunta sostanze proteiche - Tannini - Varie altre )
- Solfistificazione
- aggiunta di mosto ricco di zucchero ( taglio);
- aggiunta di mosto muto o filtrato dolce;
- aggiunta di mosto concentrato;
- aggiunta di MCR ( mosto concentrato retificato ( aggiunta);
- concentrazione del mosto mediante raffredamento o riscaldamento.

- lieviti selezionati
- lieviti indigeni
- in Bianco;
- in Rosso;
- in Rosato
martedì 18 agosto 2020
CENNI DI ENOLOGIA - PARTE PRIMA
PER PRODURRE UN GRAN VINO
Tutto inizia dalla materia prima, ed un viticoltore deve sapere, capire e conoscere i tempi giusti per raccogliere l'uva.
Un tempo ci si affidava ad osservare il colore della buccia, si assaggiava l'uva, si osservava la lignificazione dei vinaccioli ( semi dell'uva). Oggi ci si affida alle analisi di laboratorio. Per produrre i grandi vini rossi è fondamentale capire la lignificazione dei vinaccioli, basta masticarli si devono sentire croccanti e quindi vanno bene, se sono ancora acerbi e non scrocchiano non sono ancora pronti.
Altro passaggio fondamentale per i grandi vini rossi è il passaggio in legni particolari come barrique, botti grandi e piccole.
Quando raccogliere l'uva?
Per capire quando raccogliere l'uva ci affidiamo alla determinazione degli zuccheri ed alla determinazione dell'acidità totale attraverso analisi di laboratorio ma fondamentale è sapere che vino vogliamo ottenere.
Se vogliamo produrre un vino di pronta beva di annata, raccolgo le uve quando acidità e zuccheri si incontrano e sono equilibrati.(B)
Se voglio fare uno spumante mi occorre acidità spiccata (A).
Se voglio un vino rosso importante cercherò di avere più zuccheri possibili, per avere più alcol (C).
- Tartarico;
- Malico;
- Citrico.
- Lattico;
- Succinico;
- Acetico.
L'insieme dell'Acidità Fissa + l'Acidità volatile ci dà l' Acidità Totale.
L'Acido Tartarico serve per correggere l'acidità di un vino. L'acidità può essere eccessiva quando il clima è stato inclemente, ovvero freddo mentre se la temperatura è stata troppo elevata, durante il ciclo vegetativo della vigna, avremo un' acidità troppo scarsa.
Nel primo caso è meglio non intervenire perchè facilità la fermentazione ed eventualmente si interverrà sul vino, nel secondo caso si dovrebbe aggiungere acido tartarico.
L'acido acetico è un acido che si deve tentare di eliminare durante la fermentazione, altrimenti il vino diventa aceto.
Dopo la vendemmia l'uva viene portata in cantina e si sottopone l'uva alla pigiatura.
Un tempo la pigiatura era fatta con i piedi ......
....poi si è passati al torchio........
.... ed infine alla pressa ad asse orizzontale........
Vi sono diverse tipi di presse:
PIGIATRICE -PIGIA DIRASPATRICE si schiacciano le bacche lacerando le parti solide ( Buccia- Raspo-Vinaccioli),per poi separarli dalla parte liquida ( il succo).
DIRASPA -PIGIATRICE prima separa le bacche dai raspi e dopo si effettua la pigiatura delle bacche, impedendo il contatto del succo con i tannini astringenti e duri del raspo.
La Buccia è la parte più importante del grappolo utile per attivare la fermentazione, perchè sull'uva è presente una sostanza che forma un leggero velo, la Pruina una gelatina naturale che contiene i lieviti.
Nella buccia troviamo gli Antociani, che danno il colore rosso al vino durante la vinificazione.
I Tannini favoriscono la conservazione dei vini, e delle sostanze aromatiche. La notevole presenza di tannini rende il vino aspro e duro da giovane, garantendone una buona conservazione e, con il tempo, un ammorbidimento. Se invece si vuole ottenere vini di pronto consumo, meno corposi, si devono separare i graspi dal succo.
Il Mosto è il prodotto non fermentato della pigiatura o torchiatura dell'uva.
Il mosto è composto da:
- Acqua 75-80%, zuccheri, acidi, polifenoli, sostanze azotate, aromi, vitamine, elementi minerali e enzimi.
- mosto parzialmente fermentato;
- mosto concentrato si ottiene per disidratazione parziale con mezzi fisici escluso il fuoco diretto. Fra i mezzi più utilizzati per ridurre la percentuale di acqua e ottenere la concentrazione I mezzi più usati per ridurre la percentuale di acqua e ottenere la concentrazione sono l'evaporazione sotto vuoto, la refrigerazione con la successiva asportazione dell'acqua sotto forma di ghiaccio;
- mosto concentrato rettificato (MCR) è più zuccherino del precedente;
- mosto muto è un mosto a cui è stata aggiunta anidride solforosa con lo scopo di bloccarne la fermentazione.
- mosto cotto parzialmente caramellato ottenuto dall'eliminare l'acqua dal mosto o dal mosto muto, tramite riscaldamento diretto. Si misura con densimetro Baumè, che ne misura la temperatura.
- filtrato dolce è un mosto parzialmente fermentato, l'ulteriore fermentazione viene ostacolata con la filtrazione o centrifugazione, e eventualmente con altri trattamenti e pratiche consentiti. Presenta un notevole cambiamento della gradazione alcolica.
- mistella o sifone è ottenuto dal mosto di gradazione alcolica complessiva naturale non inferiore a 12°, reso non fermentabile mediante aggiunta di acquavite di vino o alcol in quantità tale da portare la gradazione alcolica svolta a non meno di 16° ed a non più di 22°.
Parte 2: I Vitigni del Piemonte - Bacca Rossa e Bacca Bianca
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