I Vini ed i Formaggi sono portatori sani di storia, cultura e sapori. Sono tra i descrittori naturali di un territorio. Un territorio fatto da uomini e donne, tutti con le loro storie, le loro famiglie e la loro fatica per riuscire a fare emergere le singole realtà locali. Presenteremo i Vini ed i Formaggi di questa meravigliosa terra, facendovi conoscere le cantine, i caseifici, i viticoltori e casari che ci regalano innumerevoli emozioni.
Con l'elezione di Joe BIDEN Presidente degli Stati Uniti, ci sono le condizioni per superare i dazi aggiuntivi U.S.A. che colpiscono le esportazioni agroalimentari Made in Italy, pari ad un valore di mezzo miliardo di euro.
La storia degli gnocchi di patate ha tante origini, una di queste ci racconta che nascono da una carestia nel quartiere più popolare di Verona il 18 giugno del 1531, dove le patate appena arrivate dall'America erano riuscite a sfamare la popolazione. Per prepararle alcune massaie avevano impastato acqua farina e patate creando delle piccole palline da fare cucinare in acqua bollente. Questa tradizione viene ricordata a Verona l'ultimo venerdì di carnevale, dal Papà del Gnocco che è una maschera di Verona.
Papà del gnocco
Un altra storia ci racconta che gli gnocchi sono nati a Sorrento sempre nel 1500, inizialmente si chiamavano zanzarelli ed erano fatti con mollica di pane, latte e mandorle tritate e per renderle un pò più saporite si univano spinaci donandogli un colore verde; nel 1600 si passò ad un impasto fatto di uova e farina ed erano chiamati malfatti. Era un piatto che per tradizione si preparava alla domenica.
Ingredienti per gli gnocchi:
300 gr. di farina "00";
500 gr,. di ricotta
2 uova
150 gr. parmigiano reggiano o grana padano
sale
noce moscata
Procedimento:
Mettere la ricotta in una ciotola, aggiungere la farina , le uova ed iniziare ad impastare. Aggiungete il sale, la noce moscata ed il parmigiano reggiano o il grana padano. Dovete ottenere un panetto omogeneo. Ricordo di non impastare per troppo tempo altrimenti gli gnocchi saranno duri.
Storia della fonduta
La fonduta è il piatto tipico della Svizzera infatti risale al 1699, veniva consumato dai pastori sulle Alpi o Prealpi, ed essendo un alimento energetico e facile da conservare e trasportare era il pasto fondamentale accompagnato dal pane; ma troviamo tradizioni anche in Italia ( Valle d'Aosta e Piemonte) ed in Francia. Si prepara tagliando il formaggio a dadini e lo si fa cucinare in una pentola chiamata caquelon. A tavola va servita nella medesima pentola ai commensali.
caquelon
La fonduta è un piatto che dona atmosfere di convivialità tra amici e parenti, in quanto si usa mangiarla ponendo al centro del tavolo il caquelon, ed ogni commensale e provvisto di una forchettina di forma allungata o bastoncini in metallo su cui poter infilzare pezzi di pane, patate lesse.
Esistono diversi tipi di fonduta che si differenziano per il tipo di formaggio utilizzato, ma tutte hanno in comune la tradizione di dover strofinare con l'aglio il caquelon, prima di utilizzarlo.
Quindi abbiamo le seguenti tipologie di fonduta:
Fonduta Svizzera con Ementhal e Gruviera;
Fonduta di Franche-Comtè ( Francia), con formaggio Mont d'Or prodotto nella zona del Jura;
Fonduta Savoiarda (Francia), con formaggio Comtè, Gruyère e il Beaufort;
Fonduta Ramequin (Francia), preparata con formaggio Ramequin;
Fonduta Crousois (Francia), con formaggi di montagna e l'aggiunta di menta piperita;
Fonduta normanna (Francia), dove si utilizza il Camembert, Ponte-l'Eveque e Livarot, qui il caquelon non viene strofinato con l'aglio ma si utilizza lo scalogno ed il pane viene bagnato nel Calvados ( un distillato a base di mele e pere) prima di essere immerso nella fonduta;
Fonduta Valdostana ( Italia ) si utilizza le uova, la Fontina ed il pepe bianco; ( personalmente la migliore);
Fonduta Piemontese (Italia) Fontina, uova e tartufo bianco di Alba.
Ingredienti per la fonduta:
170 gr. di formaggio Asiago
200 ml di panna da cucina
1 spicchio di aglio
rosmarino
salvia
sale e pepe
olio EVO q.b.
Procedimento:
Le erbette dopo averle lavate ed asciugate vanno tritate finemente utilizzando un coltello, facendo attenzione alle dita.
Preparate una padella ed aggiungete un pò di olio con lo spicchio d'aglio, fatelo rosolare giusto per far si che rilasci il profumo e poi toglietelo.
A fiamma bassa aggiungete nella padella il formaggio asiago tagliato a dadini ed aggiungete la panna.
Fate amalgamare dolcemente utilizzando un cucchiaio di legno.
Una volta che si è formata una crema vellutata aggiungete le erbette e potete condire gli gnocchi.
Abbinamento con Santa Maddalena dell'Alto Adige ottenuto da uve Schiava e Lagrein.
( Denominazione P.A.T., pasta semidura, formaggio semigrasso, stagionatura breve, media o lunga, latte vaccino)
Buon formaggio a tutti!! consumate prodotti Italiani, prodotti unici e di eccellenza!!!
Viene prodotto nelle zone del Monte Grappa tra le province di Treviso, Belluno e Vicenza. In queste meravigliose zone, cariche di storia fatta da uomini che hanno combattuto la grande guerra, viene prodotto questa delizia data dalla trasformazione del latte nel periodo che va da maggio a settembre, dove le vacche pascolano oltre i 1000 metri di altitudine.
Esistono diverse storie sull'origine del nome.
La prima nasce dal fatto che un tempo si usava produrlo con latti differenti, quindi imbastardirlo. Nei pascoli era consuetudine trovare pecore e capre che pascolavano con le vacche. Un altra spiegazione può essere data dalle modalità di produzione a metà tra la produzione di formaggi più stagionati come il Montasio mezzano ed un formaggio più fresco come l' Asiago pressato. Oppure nasce dalla semplice esclamazione di un casaro data dalla difficoltà di ottenere questo formaggio.
Si produce utilizzando il latte proveniente dalle mungiture della sera e del mattino.
Il latte della sera viene lasciato a riposare in locali ventilati, in modo che avvenga l'affioramento ovvero la separazione della massa grassa dalla massa magra.
Al mattino il malgaro viene a prelevare la massa grassa e la dispone in una vasca d'acciaio in cui viene aggiunto il latte fresco della mattina. Quindi si sottopone ad una cottura fra i 38°-42° gradi e gli si aggiunge il caglio. Si forma la cagliata che successivamente viene abilmente rotta, si estrae la cagliata e si posiziona nelle fascere.
Seguono tre giorni di riposo in locale ventilato su assi di legno. In seguito si procede alla salatura delle forme, che serve a proteggere il formaggio ed aiutarlo a maturare.
Adesso le nostre forme devono riposare per 25-30 giorni in appositi locali con una temperatura di circa 15°. Terminato questo periodo le forme dal peso che varia dai 2,5 kg ai 5 kg. sono pronte per essere assaggiate, gustate e godute!!!!.
Tenete presente che 100 kg di latte producono 12 kg di formaggio.
Buon formaggio a tutti!! consumate prodotti Italiani, prodotti unici e di eccellenza!!!
L’
Asiago
é un formaggio originario del Veneto e Trentino Alto Adige.
La
denominazione di origine protetta “Asiago”
«è riservata al formaggio prodotto esclusivamente con latte
vaccino, ottenuto nel rispetto del presente disciplinare. Si produce
con latte di allevamenti ubicati all’interno della zona delimitata
e trasformato in caseifici ubicati all’interno della zona stessa»
Nell’
Altopianodi
Asiago,
da cui prende il nome il formaggio Asiago,
fin dall'anno Mille si produceva un gustoso formaggio. Nei primi anni
del XVII sec. si sviluppa la tecnica casearia per la produzione.
L'Asiago
Stagionato
è quello che più si avvicina alla tradizione dei casari altopianesi
con un sapore intenso ed avvolgente.
Nei
primi anni del Novecento è nato l’Asiago
Fresco.
Il
gusto di questo formaggio, dolce e morbido, ne ha permesso la
diffusione internazionale.
In
principio si utilizzava latte
di pecora, mentre dal 1500, con il progressivo aumento degli
allevamenti bovini sull’Altopiano, la materia prima usata è il
solo latte vaccino.
Dove
nasce l’Asiago, in quella meraviglia naturale dell’ Altopiano
di Asiago, dove
un clima mite, acqua pura, aria pulita e una vegetazione avvolgente e
un
luogo immerso nella natura dove il clima mite, l'aria salubre,
l'acqua pura e la ricca vegetazione regalano
pascoli adatti al nutrimento delle vacche che producono un
latte genuino che diventa un formaggio inconfondibile nel gusto,
naturale, salutare, lavorato secondo un rigido disciplinare.
La
zona di raccolta del latte e di produzione del formaggio Asiago DOP
comprende quattro provincie: Vicenza, Trento e una parte di Padova e
Treviso.
Solo
il formaggio Asiago prodotto in questa zona è autentico formaggio
Asiago DOP.
Il
formaggio Asiago è inconfondibile al primo sguardo.
Ogni
fetta si riconosce dalla scritta "ASIAGO" sulla crosta,
mentre ogni forma riporta il numero del caseificio che l'ha prodotta
e un proprio codice identificativo nella placchetta di caseina.
Ogni
forma di Asiago DOP è garantita e certificata dal Consorzio di
tutela.
I
contrassegni e i marchi sono il simbolo di questi controlli e la
garanzia che il formaggio è DOP.
Ci sono due tipologie di Asiago:
Asiago Dop pressato;
Asiago Dop d'Allevo.
Stagionatura:
Asiago Dop pressato: 20 giorni di maturazione
Asiago Dop d'Allevo: " Mezzano " stagionato almeno 3 mesi; " Vecchio" stagionato oltre 9 mesi; " Stravecchio " stagionato oltre 15 mesi.
Le forme prodotte e stagionate oltre i 600 metri possono definirsi "Prodotto della Montagna".
Iniziamo il nostro viaggio con questo formaggio poco conosciuto a livello nazionale, ma conosciuto in Veneto.
Siamo sull'Altopiano di Asiago territorio dei Sette Comuni esattamente nel paese di Lusiana dove nel mese di ottobre viene creato questo piccolo gioiello dalla caratteristica forma cilindrica o tronco conica a pasta molle.
Si tratta di un formaggio a coagulazione lattica da latte di capra anche aromatizzato con erbe naturali, come cumino, timo, erba cipollina e crescione, che gli donano delle sensazioni aromatiche particolari.
Cumino Crescione
Erba cipollina Timo
PROCESSO DI LAVORAZIONE
Il latte munto viene filtrato con dei colini di plastica e
dei filtri di carta e successivamente pastorizzato a
temperatura di 72 °C.
Segue un trattamento termico per portare rapidamente la temperatura del latte
a 20 °C.
Si lascia riposare per 15-20 ore in modo
da favorire un’acidificazione naturale del latte fino
al 18%.
Si aggiunge poco caglio per favorire la coagulazione della cagliata; si agita fortemente con
un bastone e si lascia riposare 5 minuti.
La cagliata
si deposita sul fondo e viene tagliata in pezzi delle
dimensioni di 40x40 cm e raccolta con delle tele,
appoggiata su un piano d’acciaio e messa a scolare in fascere di plastica, per la sgrondatura del siero che dura tutta la notte
Il giorno
successivo si lavora la pasta con le mani facendo
delle formine simili a salsicce, a cui si aggiungono,
a seconda della stagione, erbette fresche e aromatiche e sale.
Le formine così ottenute vengono avvolte
in pellicole di plastica e messe in frigorifero per essere presto commercializzate.
Sull' Altopiano dei Sette Comuni, si pascolavano le greggi, ed era famoso perché si produceva un formaggio chiamato PEGORIN.
Nel 1500 la produzione di formaggio aumento, grazie alla forte richiesta, e quindi si decise di passare alle mandrie di Vacche, per la maggior produzione di latte che potevano garantire rispetto agli ovini ed i caprini.
Nasce l'ASIAGO, ancora oggi chiamato tra i montanari Pegorin.
I formaggi Veneti nasco dalla tradizione della Montagna, degli Altopiani del Cansiglio e dalle Dolomiti.
Sono diverse le tipologie di formaggi presenti sul nostro territorio, ed ognuna con la loro storia da raccontare.